Il parroco di Russi, don Luca Ravaglia, è riuscito a tagliare il traguardo della Maratona del Lamone 2023 con un minuto e mezzo di anticipo sul tempo massimo fissato dagli organizzatori. Lui e Marco Pirini, che lo ha accompagnato lungo l’intero tragitto, entrambi con rami di ulivo in mano sono giunti in piazza Farini a Russi entro le 15.30 della domenica delle Palme, con soddisfazione della presidente Lucia Sassi che lo attendeva.

Marco e don Luca hanno corso fermandosi in più occasioni per ricordare con pensieri e preghiere don Giovanni Minzoni, nel centenario del suo martirio ad Argenta. Da qui il lungo tempo impiegato nelle varie tappe suscitando curiosità, ma anche attenzione. Partendo dalla nascita a Ravenna nel 1885, la formazione in Seminario, il suo essere cappellano ad Argenta, la frequenza della scuola sociale a Bergamo, poi la prima guerra mondiale e il suo essere cappellano militare. Quindi la sua nomina ad arciprete di Argenta, la nascita per sua iniziativa di un reparto scout e il suo no al fascismo, fino al martirio del 23 agosto 1923.

Photogallery di Gianni Zampaglione

Maratona del Lamone 2023: i vincitori

Domenica 2 aprile a Russi erano oltre 600 coloro che si sono ritrovati per la 45^ edizione della Maratona del Lamone. In 595 hanno tagliato il traguardo entro il tempo massimo previsto dagli organizzatori. Secondo pronostico. il vincitore è risultato il kenyano Rodgers Maiyo che ha fatto fermare i cronometri sul tempo di 2h18’23”, precedendo di un quarto d’ora circa David Colgan (Atl. Castenaso Celtic Druid, 2h32’57”) e di altri due minuti e mezzo Alessandro Raiti (Atl. Avis Castel San Pietro, 2h36’09”). Una vittoria facile per il portacolori dell’Atl. Brugnera Friulintagli, che però non è riuscito ad abbassare il primato della corsa stabilito lo scorso anno dal ruandese Simukeka in 2h15’08”. Prima donna è risultata l’ultramaratoneta Silvia Luna (Grottini Team) che ha chiuso 24^ assoluta in 2h51’56”, precedendo Stefania Simonelli (Team 42195, 3’01’04”) ed Elena Briganti (Atl. Gran Sasso Teramo, 3h14’56”).

a cura di Giulio Donati