Ci sarà anche don Luca Ravaglia tra i runner della 45esima Maratona del Lamone Città di Russi in programma domenica 2 aprile. Che don Luca sia un corridore speciale è cosa nota: lui ama abbinare alla corsa anche un’esperienza spirituale. Lo ha fatto per anni, in occasione della Cento chilometri del Passatore, scegliendo ogni volta un Santo o un tema cui dedicarla, e fermandosi lungo il percorso a pregare. «Abbinare sport e fede è un’idea nata nel 2009, anno paolino, poiché san Paolo apostolo ha spesso paragonato apostolato e vita cristiana a una corsa», spiega.

Nel centenario della morte di don Minzoni, ucciso dai fascisti

Ora che don Luca è parroco di Russi (diocesi di Faenza-Modigliana), non poteva mancare alla Maratona del Lamone. Un “destino” scritto il giorno in cui arrivò qui come nuovo parroco: «Il 30 novembre 2022, giorno del mio ingresso in parrocchia , arrivai a piedi dopo un cammino di 17 chilometri. Quel giorno, alle porte di Russi, mi vennero incontro alcuni parrocchiani e la Podistica Lamone così ho deciso di iscrivermi alla Maratona». Domenica 2 aprile il don correrà la sua prima maratona. «Ho deciso di dedicarla a don Giovanni Minzoni, cappellano e poi arciprete di Argenta, di cui quest’anno ricorre il centenario del martirio, ucciso dai fascisti il 23 agosto 1923», di cui è appena stato annunciato il nulla osta alla causa di beatificazione, spiega don Ravaglia che ha studiato il percorso: «davanti alle chiese toccate dalla corsa ci sarà un breve momento di preghiera e riflessione sulla figura e la vita di questo sacerdote, che ha camminato e fatto camminare altri sulle vie del Vangelo, dell’educazione dei giovani, dell’impegno civile, della carità e della libertà, spendendosi per la sua gente».

La corsa e le parole del Vangelo

Don Luca sarà accompagno da Marco Pirini della Casa famiglia della Papa Giovanni di Russi e da altri ragazzi. «Dovrò tenere conto anche dei tempi per arrivare entro le 6 ore e 30, quindi cercherò di andare un po’ forte. Spero di farcela, perché in verità non sono molto allenato. Certamente sarà emozionante partecipare a questo importante evento cittadino e, inoltre, correre lungo il Lamone regala panorami straordinari oltre alla gioia di poter portare il vangelo al di fuori dall’ambito ecclesiale». Il don maratoneta conclude: «La corsa, come ogni sport, richiede fedeltà, disciplina, sacrificio, costanza e resistenza di fronte alle prime difficoltà e tutto ciò ha un forte parallelismo con un cammino di fede, oltre che con la vita di don Minzoni, che si è dato tanto per tutti portando la parole del Vangelo tra la gente».

Sara Pietracci