È un negozio, ma non è solo un negozio. È anche un luogo aggregativo, dove si può lasciare da parte lo smartphone e giocare assieme, faccia a faccia, attorno a un tavolo. È un’occasione per crescere e sviluppare i propri talenti: da quelli logico-deduttivi a quelli relazionali. È pure uno spazio intergenerazionale, dove giovani e meno giovani condividono le stesse passioni pur avendo 40 anni di differenza. Aperto dal novembre 2021, Nerd Empire è diventato un punto di riferimento in via Torricelli a Faenza per gli amanti del gioco in tutte le sue forme e che vengono spesso poste sotto l’etichetta nerd. Si parte dai fumetti, dalla letteratura fantasy ai manga per arrivare poi ai giochi di ruolo più classici, come Dungeons & dragons, fino ai giochi di miniature. Non mancano poi giochi in scatola più introspettivi, come Dixit, che sviluppano l’intelligenza emotiva dei partecipanti.
Il valore educativo del mondo del gioco

Già da questa premessa è possibile capire come attorno al gioco ci sia un mondo molto vario che si pone come alternativa ad altre attività ludiche sempre più legate al contesto digitale o individuale dal quale siamo assorbiti fin da piccoli. «Sul valore educativo del gioco si è sviluppata un’ampia letteratura – spiega il titolare di Nerd Empire, Arturo Tassani -. Mi preme sottolineare tre aspetti attraverso cui il gioco soddisfa bisogni umani essenziali. Innanzitutto la socialità. Con il gioco si dedica del tempo a stare con gli altri, a divertirti con loro e a fare divertire, rispettando le loro esigenze. Condividi un obiettivo comune. Poi i giochi da tavolo richiedono una preparazione e un impegno maggiore rispetto ad altri tipi di attività ludiche, non basta un click sullo smartphone. Infine la manualità, in particolare per quei giochi legati alla modellistica».
“Oggi il mondo dei giochi di ruolo e delle miniature è sdoganato rispetto al passato”
In un contesto in cui la pandemia ha acuito le difficoltà relazionali dei giovani, il mondo del gioco rappresenta una delle chiavi per aiutarli a incontrarsi e sviluppare le proprie capacità. Se una volta tutto ciò che era legato ai giochi in scatola o ai giochi di ruolo era considerato tra i giovani un’attività di serie b di cui un po’ vergognarsi rispetto ad altre – come quelle sportive – oggi la situazione è cambiata. «Quando ero ragazzo, si veniva considerati un po’ degli emarginati o strani – spiega Tassani -. Negli ultimi anni c’è stato uno sdoganamento verso questo mondo, arrivato in parte grazie a serie tv come Big bang theory o Stranger things, dove i protagonisti sono persone amanti del nerd». Oggi i giovani si avvicinano più facilmente a questo mondo. “Vedo le nuove generazioni più preparate e consapevoli di quello che c’è a disposizione, anche se forse sono più timide rispetto a una volta dal punto di vista relazionale. Penso sia molto importante coinvolgerli e in un certo senso fare un trapasso di nozioni ed esperienze con loro, così come quando io ero piccolo delle persone più grandi hanno fatto con me”.
Dall’intelligenza emotiva a quella logico-deduttiva: c’è il gioco giusto per ogni persona
Anche il mondo del gioco negli anni ha subito un’evoluzione. «Sono dell’idea che il gioco sia davvero per tutti, nessuno escluso. C’è un gioco per ogni tipologia di persona e per ogni intelligenza (logica, emotiva, relazionale). Rispetto a una volta, la varietà di proposte è aumentata. Il gioco di ruolo principe rimane Dungeons & dragons, che aiuta a sviluppare fantasia e immaginazione e non ha grandi costi iniziali. Oppure Bloodbowl, che dopo 30 anni mantiene intatto il suo fascino e di cui organizziamo tornei che riscuotono grande successo con anche oltre venti partecipanti. Se dovessi consigliare uno dei giochi meno conosciuti, direi Root, un gioco che, attraverso l’ambientazione fatta da buffi animaletti, aiuta a risolvere problemi tra le persone». Non mancano poi sviluppi in chiave intelligenza artificiale. “Oggi dei giochi stanno sviluppando questi aspetti, facendo in modo che, per esempio, i giocatori sfidano assieme un programma che gestisce dadi e ‘mostri’ in un gioco da tavolo. Ha delle belle potenzialità, ma non bisogna mai dimenticare, come detto prima, che il gioco è socialità e incontro con gli altri. Potenzialmente questi giochi possono essere giocati da soli “
Come sostenere la concorrenza degli acquisti online? Parte tutto dalla relazione
Nerd Empire è un esempio di come proporre un’attività in centro storico senza perdere terreno nei confronti della concorrenza dei colossi degli acquisti online come Amazon. «Lavoriamo in primis sulle relazioni con le persone, questo fa la differenza. Il settore del gioco è di nicchia, ma una nicchia fedele che va coltivata. Negli ultimi anni a Faenza c’è stato un vuoto che abbiamo voluto colmare. È stato bello vedere ritornare comunità da sempre legate al gioco e nuovi ragazzi che hanno potuto trovare un luogo dove poterlo conoscere. In questo ci ha aiutato molto la Biblioteca comunale, che sta portando avanti un percorso legato al fantasy, al gioco e alla creatività. Con Young heroes propone per esempio un percorso di avviamento ai giochi di ruolo. Anche qui la risposta dei giovani è stata grande, a volte ci sono fino a 40 partecipanti. Ed è anche un luogo di ritrovo per le associazioni legate al mondo del gioco e del modellismo. Pur con differenze tra loro, qui trovano una casa comune per lavorare con i ragazzi». Sono infatti diverse le associazioni faentine legate al mondo del gioco: Gmbs (Gruppo modellismo battaglie in scala), Brainstorm, Mgm (Maghi, guerrieri, menestrelli), Gilda del Leone Rosso, Compagnia del Grifone. “La passione per questo mondo è nata quasi per caso – conclude Tassani – avrò avuto 8 anni circa ed ero in vacanza in Scozia, a Edimburgo. Là comprai il modellino di un soldatino che mi affascinò molto, e da lì poi è partita questa lunga storia che dura ancora oggi”.
Samuele Marchi