Nell’era di Spotify in cui le playlist riempiono le nostre giornate, c’è sempre meno spazio per le curiosità sui grandi personaggi che hanno fatto la storia della musica. Il faentino Marco Linguerri, 28 anni, ha deciso di porre rimedio a questa mancanza creando un podcast dal nome Music Stories, in cui ripercorre cosa c’è dietro le note e le parole delle canzoni che ascoltiamo. Tanti episodi che raccontano curiosità su artisti e band per scoprire come dietro la musica ci sia la vita di chi la compone, dai Queen ai Daft Punk passando per i Linkin Park.

Oltre le note di una canzone: intervista a Marco Linguerri

Da cosa è nata l’idea di questo podcast e quando?

È stata la quarantena a suggerirmi questa idea. Da lì mi è venuto in mente di fare qualcosa di diverso e che riguardasse un mondo che mi ha sempre accompagnato, da quando ero piccolo. Ero in quarantena e a casa da lavoro. L’idea nasce da una non passione: non amo i libri ma le biografie dei grandi autori della musica mi hanno sempre appassionato tanto. Nasceva in me una grande curiosità nel leggere le loro storie. Mi si accendeva qualcosa. Allora ho unito le due cose e ho pensato di raccontare tramite podcast. Sono partito dal nulla e mi sono informato su come poter mettere in atto l’idea. Ho studiato anche dizione per rendere il podcast più professionale. È un podcast che ha compiuto da poco un anno. Adesso sto per iniziare di nuovo dopo una lunga pausa dopo lo stop da maggio. Per il 2023 ci saranno anche ospiti, artisti che parteciperanno. Almeno tre interviste che sono la novità di quest’anno: tra questi un chitarrista di Padova che ho conosciuto anni fa tramite mio zio e si è mostrato molto disponibile. Vorrei fare proprio questo nel podcast; è più interessante. Partirò il 19 gennaio e da lì si continuerà.

Come costruisci i tuoi podcast?

Mi documento principalmente da libri, con un’attenta scelta – cerco la storia completa dell’artista di cui voglio parlare. Provo a ricostruire il momento in cui ha scelto di fare musica, quando ha capito di volerne fare un vero e proprio lavoro. Trascrivo la biografia in una sorta di copione perché venga fuori un racconto accattivante, per quando vado a registrare.

Qual è la storia che ti ha più colpito finora?

Sicuramente la storia dei Linkin Park. È una band che, insieme ai Green Day, mi ha accompagnato da quando andavo alle medie. Ho avuto la fortuna di vederli a Roma nel 2015. Quando nel 2017 è morto il cantante Chester Bennington ho sentito un crollo emotivo molto forte: una parte della mia infanzia se n’è andata con lui. Mi sono emozionato mentre la scrivevo e registravo gli episodi. Sentivo di aver fatto un buon lavoro.

Linkin Park Rock
Linkin Park

Che cos’è per te la musica?

Per me è tanto, quasi tutto. Se mi dovessero togliere la musica mi toglierebbero una grande parte dalla mia vita. Per me è un’arte che ci accompagna. Se tu togli al film la colonna sonora togli gran parte della sua magia. La musica per me è così: una linfa vitale. Mi ci sono avvicinato quando ho iniziato a suonare la chitarra tanti anni fa e così ho conosciuto tante band.

Letizia Di Deco