Da Giobbe Covatta un nuovo spettacolo dove comicità, ironia e satira si accompagnano alla divulgazione scientifica su quelli che sono senza dubbio i grandi temi del nostro secolo: sostenibilità del Pianeta e delle sue popolazioni.

La pièce, intitolata 6° (Sei gradi), in scena al Teatro Masini di Faenza martedì 13 dicembre alle ore 21, è scritta dallo stesso attore insieme a Paola Catella.

Un’occasione di divertimento e di comprendere i motivi per cui è necessario agire oggi per evitare la nostra fine, probabilmente entro un solo secolo!

Dopo la rappresentazione faentina, lo spettacolo replicherà al Teatro Diego Fabbri di Forlì mercoledì 14 dicembre alle ore 21.

Ancora una volta è un numero il titolo del nuovo spettacolo di Giobbe Covatta, dopo 7 (come i sette vizi capitali) e 30 (come gli articoli della carta dei diritti dell’uomo), tocca ora al numero “6″!

Anche in questo caso il numero ha un forte significato simbolico: rappresenta l’aumento in gradi centigradi della temperatura del nostro pianeta. Tutto ciò che vedremo nel corso dello spettacolo è collocato nel futuro in diversi periodi storici nei quali la temperatura media della terra sarà aumentata di uno, due, tre, quattro, cinque e sei gradi.

I personaggi che vivranno in queste epoche saranno i nostri discendenti (figli, nipoti o pronipoti che siano) e avranno ereditato da noi il nostro patrimonio economico, sociale e culturale ma anche il mondo nello stato in cui glielo avremo lasciato.

Ma come sarà il mondo la cui temperatura media sarà più alta di un grado rispetto ad oggi? E quando i gradi saranno due? E riuscire ad evitare aumenti superiori che porterebbero inevitabilmente alla nostra estinzione?

Il grande comico napoletano se lo è chiesto: modelli matematici applicati all’ecologia creati con solide basi scientifiche ci fanno nettamente pensare che i nostri più stretti discendenti avranno seri problemi e si dovranno adattare a (soprav)vivere in un pianeta divenuto assai meno ospitale, se non cercheremo di risolvere i problemi dell’ambiente, della sovrappopolazione e dell’energia sin da oggi.

Certo l’uomo non perderà il suo ingegno e Giobbe si diverte ad immaginare le drammatiche e stravaganti invenzioni scientifiche, sociali e politiche, che metteremo a punto per far fronte a una drammatica emergenza ambientale e sociale. Ne emergeranno personaggi di grande verve comica indaffarati a realizzare all’ultimo momento quello che noi avremmo dovuto fare da anni.

E probabilmente i nostri discendenti ce l’avranno un po’ con i loro genitori, nonni e bisnonni; forse ci giudicheranno severamente e probabilmente troveranno estremamente ridicolo e pericoloso il nostro modo di vivere!

Domenica 11 dicembre ecco “I Guardiani dell’Oca” per la rassegna Favole

Nuovo appuntamento, domenica 11 dicembre alle ore 16, con la rassegna Favole della Stagione 2022/23 del Teatro Masini di Faenza.

In scena la compagnia I Guardiani dell’Oca con L’isola dei pirati. Ovvero Barbablù e il tesoro nascosto, uno spettacolo scritto e diretto da Zenone Benedetto che ne è anche interprete con Tiziano Feola e Giuseppe De Simone. La rappresentazione si avvale dell’utilizzo di pupazzi creati da Ada Mirabassi.

Lisola dei pirati

Nel porticciolo di Sollenswith i giorni trascorrevano serenamente, quando all’improvviso, il giovane Rick trovò sulla spiaggia della baia delle balene una bottiglia con la mappa di un tesoro nascosto.

Da quel giorno la vita di quel piccolo marinaio non fu più la stessa. Rick fece di tutto per convincere gli abitanti di quel borgo di pescatori che bisognava partire per quella che si annunciava come la più grande avventura della sua vita.

Occorrevano un equipaggio esperto e una nave capace di solcare l’oceano senza timore. Nonostante le mille difficoltà, il ragazzo, aiutato da nonno Ralf e dai suoi allegri amici, riuscirà nell’impresa di partire per il mare dei Caraibi alla ricerca di quel misterioso tesoro.

Tra colpi di scena, tempeste, bonacce e pirati cattivissimi, quella allegra e tenace comitiva approderà sull’isola di Barba Blu, una isola non segnalata sulle carte nautiche….

Giovedì 15 dicembre appuntamento con “Adam Mazur e le intolleranze sentimentali” per la rassegna Teatri d’Inverno

Per la rassegna Teatri d’Inverno – sguardi sulla drammaturgia contemporanea, il Collettivo Lacorsa presenta, giovedì 15 dicembre alle ore 21 al Teatro Masini di Faenza, lo spettacolo Adam Mazur e le intolleranze sentimentali, scritto e diretto da Gianni Vastarella.

La pièce è interpretata da Gabriele Guerra, Roberto Magnani, Pasquale Palma e Valeria Pollice.

Il giorno successivo, venerdì 16 dicembre alle ore 21, lo spettacolo replicherà al Teatro Il Piccolo di Forlì.

Dopo vent’anni dalla fuga, un noto scrittore fa ritorno nella sua piccola città natale. Ritorna perché il suo editore lo ha obbligato a scrivere un’autobiografia. Decide di alloggiare nell’unico albergo della città, un albergo ad ore, così da evitare qualsiasi incontro con il proprio passato.

Ma è proprio in quel luogo oscuro e trascurato, tra carta da parati ammuffita e puzza di fumo, che si ricompone la sua vita. Ricordi e paure fanno capolino e vanno a bussare alla porta della squallida camera che occupa, la 101, riportando a galla i suoi turbamenti.

Adam Mazur7

Lo scrittore si rende conto, a quel punto, che per quanto possa scappare e nascondersi dal passato, non riuscirà mai a liberarsene del tutto, perché alcuni legami sono intrinsechi, viscerali, cronici, ereditari. E di certo non sono i chilometri e i nascondigli a proteggerci.

Adam Mazur parla del bene, quello che non possiamo controllare, quello che resta sullo stomaco, creandoci una vera e propria intolleranza sentimentale.