Il 2022 è un anno di ripartenza per lo sport. Le restrizioni di un anno fa non sono più attive e gli atleti possono riprendere a tempo pieno le proprie discipline. Tra le tante realtà in ripartenza c’è anche il Csi, Centro Sportivo Italiano, con i suoi campionati. Ci ha raccontato questa nuova stagione il presidente del Csi Faenza Alessandro Neri. Al termine dell’anno sportivo 2021-22, gli iscritti all’interno delle varie discipline del Csi Faenza erano in tutto 5.137. Un numero in crescita rispetto al periodo più complesso della pandemia, che ha visto nel 2020-21 in tutto 4.300 iscritti. Per quanto riguarda i numeri della stagione in corso, 2022-23, al momento gli iscritti al Csi Faenza sono 3.232, in linea con l’anno precedente dato che diverse discipline devono ancora portare a termine i propri tesseramenti.

Intervista al presidente Alessandro Neri

Come è ripartito il Csi? Ci sono ancora i segni del Covid?

Sono ripresi tutti i nostri campionati: calcio, basket, pallavolo, ma anche le gare di ciclismo e il nuoto. Dobbiamo dire però che gli sport che si svolgono all’aperto sono facilitati nella ripartenza; in palestra ci sono ancora gli strascichi della pandemia. In particolare i genitori sono ancora preoccupati. Il calcio ha numeri confermati, anzi c’è stata una lieve crescita. Nella pallavolo alcune società stentano invece a ripartire. Inoltre i dirigenti delle nostre società sportive si trovano a barcamenarsi tra i nuovi problemi legati al caro bollette, in particolare la pallavolo e il basket. Guardando ai singoli sport, il ciclismo ha una situazione un po’ particolare: sta combattendo una trasformazione al suo interno. Si sta delineando una linea di condotta di sport destrutturato, ma se il movimento si slega, le società sportive fanno fatica a organizzare incontri e giornate dedicate. E’ una situazione fluida ma anche un po’ preoccupante: il fatto che i singoli atleti si allenino per conto proprio rende più difficile l’organizzazione da parte nostra.

Com’è lo spirito degli atleti in quest’anno di ripartenza?

C’è consapevolezza che il peggio è passato e che quindi bisogna cercare di recuperare. La cosa che mi piace sottolineare è che il Csi cerca di curare al massimo l’aspetto educativo dello sport nel suo senso più stretto. Non basta fare attività sportiva: l’aggregazione e il rispetto dell’avversario sono due aspetti da rimettere al centro dopo il Covid.
Quali progetti avete in campo quest’anno?
Si riproporrà il progetto Gioca sport, rivolto alle 4 e 5 elementari delle scuole. La risposta è stata molto buona e il progetto si svolgerà durante tutto l’anno scolastico con la festa finale in maggio.

Il caro bollette incide sulle vostre attività?

Purtroppo sì. Si tratta di una crisi che colpisce tutti; anche una singola società sportiva che prende un campo a noleggio e deve illuminarlo per gli allenamenti si trova in difficoltà. È un concatenarsi di costi, anche per chi gioca all’aperto. Forse il ciclismo è lo sport che si difende meglio. Le società stanno cercando di ridurre dove possibile. Per il nuoto il Comune si sta occupando del surplus del costo energetico e questo ci fa piacere. Sono ottimista, ma la ripartenza per gli sport in palestra è sicuramente resa più complicata dalla crisi energetica.

Letizia Di Deco