Dalle Regione Emilia-Romagna 200mila euro all’anno finanziabili con bandi regionali per i Carnevali storici ma anche le tante attività culturali, educative e ricreative, propriamente sociali, collaterali alle manifestazioni. Anche Cotignola e Casola Valsenio potranno avere finanziamenti. È molto soddisfatta la relatrice di maggioranza, la consigliera Pd Roberta Mori. “Dalla Regione arriva un riconoscimento giusto, che sino ad ora mancava a livello territoriale, a tradizioni popolari importanti che mobilitano le persone, stimolano la creatività, fanno comunità e incentivano il turismo. – dichiara –  Grazie a una dotazione di 200mila euro all’anno finanziamo bandi regionali con cui sosterremo i soggetti organizzatori, che concorrono a realizzare non solo i Carnevali ma anche le tante attività culturali, educative e ricreative, propriamente sociali, collaterali alle manifestazioni. Quest’anno beneficeranno di un contributo straordinario – spiega Mori – quei Comuni, associazioni, enti no profit e soggetti privati organizzatori di carnevali storici che hanno avuto spese per almeno di 50mila euro, per colmare i deficit dello stop forzato dalla pandemia”. 

Per partecipare al bando, le edizioni devono svolgersi da almeno 20 anni

Da Gambettola a Cento, da Casola Valsenio a Cotignola, da Busseto e Castelnovo di Sotto, da San Giovanni in Persiceto a Imola – solo per citare i più noti – sono diversi i Carnevali dell’Emilia-Romagna che superano le venti edizioni che storicizzano le manifestazioni. “In generale, abbiamo scelto di ammettere a contributo quelli che svolgono le edizioni da almeno 20 anni in modo continuativo, al netto del Covid, perché prioritario è secondo noi valorizzare il radicamento nella comunità.” – sottolinea la Consigliera PD, che elenca i criteri premianti adottati: la rilevanza storico-culturale della manifestazione e la capacità di integrarsi con il territorio al fine di incidere sull’attrattività e partecipazione al Carnevale; lo svolgimento di attività collaterali di studio, ricerca, allestimento e gestione di luoghi per la documentazione aperti al pubblico con l’apporto fondamentale del volontariato; l’innovazione e la sostenibilità anche ambientale delle proposte progettuali e organizzative delle sfilate, carri allegorici e attività correlate. Il riconoscimento dei molteplici valori che queste manifestazioni portano con sé, ad esempio, troverà valorizzazione nell’istituzione dell’Albo dei Carnevali storici, che verrà pubblicato on line e divulgato dalla Regione assieme al Calendario degli eventi. “Ci sono Maschere e Carnevali emiliano-romagnoli che affondano le radici addirittura nel Medioevo, altri che sono cresciuti più di recente nel segno della fantasia sino a diventare eventi imperdibili di festa per grandi e piccoli, che vi partecipano con passione. Ciò che conta – conclude Roberta Mori – è valorizzare il lavoro collettivo e artigianale svolto, quello che per i territori sedi di Carnevale è un pezzo importante dell’identità locale, per non disperdere nessun contributo autentico al patrimonio culturale che fa grande l’Emilia-Romagna.”

Gabriele Garavini