Continua l’attenzione sul cinema teatro Jolly di Russi. Dopo la ricerca di risorse fatta a fine agosto nel tentativo di verificare la fattibilità di un progetto elaborato con il Pnrr cui eravamo stati ammessi con un contributo cui abbiamo dovuto rinunciare, durante la Fira il nostro cinema parrocchiale è stato aperto con presenza di alcuni pannelli sulla sua storia, per cercare ulteriore attenzione sulle necessità di un suo adeguamento strutturale. Sebbene, in questo caso, si sia di fronte a un preventivo di spesa più ridotto. Attorno ai 70mila euro circa. E proprio questa mostra allestita per la Fira continua a essere aperta nei primi tre fine settimana di ottobre per favorire la partecipazione dei russiani. Durante la Fira, infatti, buona parte dei nostri concittadini ha un ruolo attivo tra stand gastronomici, mostre e altre attività legate alla festa. Così, dopo lo scorso fine settimana, è ancora possibile farvi visita sabato 15 e domenica 16. Ogni giorno dalle ore 16,30 alle 18,30 i volontari del Jolly aspettano chiunque lo voglia per accompagnarlo nei locali e nella lettura dei pannelli, tra pezzi di storia e interviste ai protagonisti.

La storia del cinema Jolly

L’attività culturale nei locali del Jolly ha avuto inizio sotto il profilo teatrale nei primi decenni del 1800 con l’attività di una Filodrammatica parrocchiale. Attività non sempre continua cui, dal 1919, cercò di dare continuità il faentino Ettore Masoni, venuto a Russi per ragioni di lavoro. In prima persona questi fu organizzatore di spettacoli, regista e selezionatore delle opere da mettere in scena negli anni che vanno dal 1929 al 1947, con una interruzione inevitabile durante il periodo bellico. Poi vennero gli anni ’70 e qui furono dirottati spettacoli previsti per il teatro comunale, ma che al tempo era chiuso in attesa di una sua ristrutturazione che è stata portata a termine con ottimi risultati. E in quegli anni al Jolly si esibì anche Elena Bucci.

Dall’inizio degli anni ’50, grazie al parroco mons. Giovanni Pezzi, prese il via anche l’attività cinematografica. Attività in cui operarono anche soggetti privati locali. Con il cappellano don Tarcisio Dalle Fabbriche, negli anni settanta, l’attività cinematografica parrocchiale si consolidò, mentre i privati si attivarono in altre sale: Italia e Reduci. Poi, tra momenti di stop and go, sono arrivati anni di maggior continuità nella programmazione con don Claudio Bolognesi prima e don Emanuele Casadio più recentemente. E siamo così ai giorni nostri e al richiamo a non chiudere il Jolly. Dunque, alla ricerca dei fondi che servono per i lavori necessari in questo momento.

Giulio Donati