La seconda edizione del torneo Calciotto, competizione di calcio a 8, maschile e femminile, rivolta a tutti i giovani della Diocesi di Faenza-Modigliana entra nel vivo, a partire da domani sera, 21 settembre, con i quarti di finale.

La prima parte del torneo si è svolta nelle parrocchie di Sant’Antonino e del Paradiso, dove sono state disputate sei belle partite tra le squadre iscritte, suddivise in due gironi.

Ora, con la disputa dei quarti di finale, inizia la fase finale del torneo che si disputerà sul campo degli ex Salesiani.

Il Calciotto viene proposto grazie alla collaborazione tra ufficio Giovani e Vocazioni, Azione Cattolica, Anspi, Csi, Faventia Sales e Agesci e, visto anche il tanto pubblico presente alle partite di questa seconda edizione, ha come obiettivo quello di diventare un appuntamento fisso per la nostra diocesi.

Il tabellone della fase finale del torneo

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Un’iniziativa nata dal Sinodo dei Giovani

Il Calciotto nasce dalla volontà di mettere a frutto alcune indicazioni prodotte del percorso diocesano triennale del ‘Sinodo dei Giovani 2017-2019 Chiamati alla Gioia’; in modo particolare raccogliendo l’invito, nato durante il Sinodo, di proporre attività e progetti per una Chiesa in uscita. Una Chiesa che incontra i giovani, là dove sono: in un ambiente vissuto e frequentato da questi ultimi e non solo in ambienti che già posseggono ‘un’etichetta ecclesiale’.

Da questo è nata la collaborazione con Faventia Sales: l’ex Complesso dei Salesiani, in pieno centro a Faenza, con il suo campo da calcio e tutti i suoi luoghi ad alta frequentazione giovanile (Scuola di musica ‘G. Sarti’, E-Work Cafè, Università di Bologna, Mens Sana, ecc.), sono stati considerati il luogo adatto per creare questo torneo.

Il Trofeo ‘Calciotto (È Calzòt)’ si da alcuni obiettivi: mettere in comunicazione le comunità ecclesiali di diverse zone geografiche della Diocesi al fine di favorire la conoscenza e lo scambio tra i giovani e gli adulti; coinvolgere tramite lo sport altri giovani non presenti nei gruppi parrocchiali. Tale dimensione è complementare alla precedente e vuole sottolineare la missionarietà di questa iniziativa ecclesiale.

Ph in copertina: Francesco Dalmonte