È tutto pronto per la XXVIII edizione di Bassa Romagna in fiera, a quattro anni di distanza dall’ultima edizione, che si terrà in centro a Lugo da sabato 10 a domenica 18 settembre.

Il taglio del nastro sarà sabato 10 settembre alle 18, alla presenza delle autorità, cui seguirà un giro di presentazione di tutti gli stand.

La biennale è il più grande momento espositivo e di confronto per il mondo economico della Bassa Romagna e non solo, declinata come sempre tra agricoltura, artigianato, industria e commercio.

Quest’anno grande spazio sarà dato anche alla solidarietà, con una cena benefica all’interno del Pavaglione (che si terrà proprio la sera inaugurale e il cui ricavato sarà destinato all’Emporio solidale), la camminata Uisp per l’alzheimer il 12 settembre e «Una piega per lo IOR» in agorà il 18 settembre.

Novità di questa edizione un grande spazio condiviso che rappresenterà il cuore della Fiera, l’Agorà, sarà uno spazio aperto collocato in piazza Mazzini dove si alterneranno dibattiti, confronti, conferenze e attività di vario genere: i temi principali saranno tutti di grande attualità, tra sport e salute, lavoro, mobilità, formazione, rigenerazione urbana, attrattività commerciale e turistica, digitalizzazione, salute, benessere e modello assistenziale territoriale, filiere produttive agricole, risparmio energetico e cambiamenti climatici.

Tra gli «extra», quest’anno sarà allestita una mostra di manifesti d’epoca dal titolo «Rossini in fiera»: una particolarissima esposizione realizzata grazie ai manifesti conservati dall’Archivio storico del Comune di Lugo, e incentrata sugli spettacoli proposti dal Teatro Rossini contestualmente alla fiera, a partire da metà Ottocento fino agli inizi del Novecento.

I manifesti si potranno ammirare all’interno del teatro, che sarà aperto nelle serate del 10, 11, 17 e 18 settembre.

Quest’anno sono circa 200 le aziende partecipanti provenienti in buona parte dalla Bassa Romagna, ma anche da Ravenna, Medicina e Faenza. Tutti i settori merceologici dei 4000 mq espositivi sono in buona parte coperti, con aziende legate al mondo dell’edilizia e della casa, della salute e dello sport, del mondo dell’automotive, del florovivaismo, il mondo agricolo, ma anche aziende con nuovi servizi come droni, formazione, piattaforme aree.

Grande attenzione è stata posta alle realtà già presenti nel Pavaglione, che saranno gli unici protagonisti della ristorazione in questa edizione, dando anche un’offerta gastronomica gluten-free. Grande attenzione anche al livello qualitativo dell’offerta, con una selezione degli espositori mirata e un arricchimento degli spazi espositivi sotto il loggiato.

«Il ricco programma pensato per l’Agorà non rappresenta solo il frutto del lavoro che in questi anni l’Unione ha sviluppato con le rappresentanze economiche, ma anche il tentativo di disegnare una nuova visione di territorio, coinvolgendo la comunità – ha spiegato Nadia Carboni, dirigente dello sviluppo strategico dell’Unione -.

In particolare sabato 17 settembre chiameremo le energie creative della Bassa Romagna in un evento che ha l’obiettivo di sviluppare sinergie e nuove collaborazioni tra le tante realtà che operano in Bassa Romagna in campo economico, culturale e sociale, con una attenzione particolare ai giovani. Attraverso il format del world cafè ci confronteremo sul tema della sostenibilità del territorio, con un approccio integrato che toccherà le politiche del turismo, dell’economia, dell’innovazione sociale e digitale, della cultura.

Non mancheranno ospiti e spettacoli per il grande pubblico, perché la Biennale possa diventare un grande spazio dove ritrovarsi e sentirsi comunità».

«Siamo particolarmente orgogliosi di poter dare il nostro contributo alla realizzazione di un evento che ha un’importanza molto particolare e non scontata – ha sottolineato Andrea Moretti, presidente di Ferrara Fiere Congressi -; non succede in tutte le realtà ed è un esempio virtuoso guardato da tempo anche da altre zone al di fuori della Romagna.

Le novità che ci attendono da sabato sono frutto di una difficoltà iniziale, ovvero quella del contesto determinato dalla pandemia, trasformatasi in opportunità. Avere un luogo dove potersi conoscere e confrontare è la missione principale di ogni evento, poterlo fare non in un polo fieristico ma in un centro storico ha un valore aggiunto straordinario».