Famiglie Rom non ammesse alla piscina comunale, per il semplice fatto di essere Rom. La segnalazione è arrivata alla nostra redazione da una lettera-denuncia di don Luca Ravaglia, parroco del del Paradiso, che così raccontava l’episodio a cui ha assistito il 26 giugno scorso alla piscina comunale di Faenza. «Anna, mamma in attesa, cittadina italiana – si legge nella lettera – voleva entrare nella piscina di Faenza coi suoi tre figli, col marito e un’amica, pagando regolarmente il biglietto. Le hanno detto che non poteva perché era Rom. Poteva entrare solo accompagnata e con accordo dei servizi sociali. Era la prima volta che Anna provava a entrare nella nostra piscina. Ho chiamato la piscina e mi hanno detto che l’indicazione che avevano era quella di non fare entrare i rom per non avere reazioni negative dalla clientela. Questo già in partenza, a prescindere dal comportamento, dall’ordine, solo per il fatto di essere Rom».
Non essendo accettati alla piscina comunale di Faenza, la comitiva ha trovato nel frattempo ospitalità alla piscina comunale Gambi di Ravenna, dove la giornata è trascorsa regolarmente, senza creare alcun tipo di danno alla clientela.
La risposta dell’Amministrazione
Di seguito riportiamo la risposta dell’Amministrazione comunale che, preso atto dell’accaduto, ci conferma che episodi simili non saranno più ripetuti.
Gentile direttore, gentile don Luca,
quanto segnalato è senza dubbio grave e spiacevole. Appresa la circostanza, l’amministrazione comunale si è immediatamente attivata con il gestore della piscina comunale per verificare quanto accaduto e il perché non sia stato consentito l’ingresso all’impianto a famiglie di origine rom.
Le motivazioni addotte fanno riferimento ad alcuni episodi spiacevoli accaduti nel passato. Si tratta perciò di una preoccupazione preventiva e un eccesso di zelo da parte del gestore che non tiene conto del fatto che l’integrazione e la convivenza delle famiglie di origine rom nella comunità faentina ha segnato passi in avanti importanti e significativi e che, in quanto impianto pubblico, l’accesso deve essere garantito a tutti.
Abbiamo avuto assicurazione che simili episodi non abbiano più a ripetersi e offerto la massima collaborazione dell’amministrazione comunale affinché sia sempre garantito il rispetto delle regole di comportamento per il corretto utilizzo dell’impianto e la tranquillità dei frequentatori.