Un dialogo infinito che l’uomo continuerà a percorrere, alla ricerca di senso in mezzo all’oscurità e al caos.
Harmonia mundi è la mostra personale dell’artista Enrico Versari, allestita nella chiesa di Santa Maria dell’Angelo di Faenza (lo spazio espositivo del Museo Diocesano) e pensata come un percorso che si articola negli spazi rinnovati dell’antica sacrestia e della cappella invernale. La mostra, a cura di Giovanni Gardini, presenta una serie di opere che vanno dalla scultura alla pittura, dal disegno all’incisione offrendo uno sguardo antologico sull’intera opera di Versari.
Come un moderno alchimista rinascimentale, l’artista studia la materia, incide con precisione su ceramica, legno o cartapesta per riportare alla luce una verità che l’uomo anela fin dalla sua origine. Filo conduttore della mostra è il rigore assoluto che l’artista persegue in ogni suo lavoro, in una inesausta ricerca di un ordine che ponga fine al caos. Geometrie dello spirito, potrebbero essere definite molte sue opere, costantemente attratte dalla luce. In esse l’oro, luce spirituale, emerge dalle tenebre come elemento essenziale per una armonia interiore, per una harmonia mundi. La mostra, un’iniziativa del Museo Diocesano di Faenza, rimarrà aperta fino a domenica 24 luglio, dal giovedì alla domenica (giovedì, venerdì, domenica 16.30-19, sabato 10-12.30 e 16.30-19). Ingresso libero nel rispetto della normativa anti Covid vigente.
Come un artista rinascimentale
La ricerca di Versari parte dal buio per arrivare alla luce, un disvelamento che arriva dalla tradizione bizantina e passa lungo i secoli per arrivare fino al Rinascimento. Il disegno diventa un vero e proprio strumento di conoscenza. «Harmonia mundi – spiega l’artista – ospita opere realizzate con vari tipi di supporto. A unirle c’è, in gran parte, il procedimento utilizzato per dare loro forma. Un elemento chiave è la doratura, realizzata con un ricettario tipico anche nel periodo rinascimentale come il gesso di Bologna e la colla di coniglio, materiali utili per stendere il velo di foglia d’oro o di altra consistenza. Il tutto poi viene brunito e successivamente scalfito man mano con un punteruolo, che riporta letteralmente alla luce il bagliore d’oro. Si può parlare di un’archeologia del profondo. E per quanto tu possa programmare il tuo lavoro non sai mai esattamente cosa emergerà dietro l’incisione. Questo è ancora più evidente quando ho lavorato alla creazione delle sfere che hanno rappresentato una vera sfida».
L’uomo alla ricerca di ordine e di senso

Un altro elemento che unisce le opere sono le forme geometriche ritenute perfette nel Rinascimento: il cerchio e la sfera. «All’interno di queste forme – dice Versari – metto in scena la contrapposizione tra elementi ordinati e disordinati, tra la ragione e un magma indefinito». Come nell’antro di una caverna, emergono così figure razionali o geometriche, riportate alla luce dal lavoro dell’artista. «Noi esseri umani siamo programmati, in un certo senso, per ricercare ordine. Harmonia mundi mette in scena questa ricerca meditativa, che ha tempi molto lunghi di riflessione, differenti rispetto alla velocità con cui viaggia il mondo di oggi». In primo piano è anche lo spazio attorno al quale sono allestite le opere, che vuole creare una vera e propria dimensione fuori dal tempo, nella quale cerchi e sfere ci parlano del mondo di ieri, oggi e domani.
Versari: “Attraverso un percorso spirituale, le tenebre possono essere conosciute e affrontate”
In un tempo contemporaneo che appare sempre più preda del caos – dagli effetti prodotti dai cambiamenti climatici alla pandemia passando per l’orrore della guerra – la scelta dell’artista di ricercare un’armonia nel mondo potrebbe superficialmente sembrare un rifugio o una fuga dall’esterno. «L’armonia vive di questo dialogo – spiega l’artista -. Non ci può essere luce senza ombra, la pace senza la guerra, così come tutte le tenebre e contraddizioni racchiuse nel cuore dell’uomo non possono essere cancellate. Attraverso un proprio percorso spirituale possono essere però conosciute, affrontate. L’oscurità non si annulla, ma possiamo dialogarci per dare forma a un’armonia superiore». La stessa che amano, con la loro luce meditativa e mai abbagliante, le opere di Versari.
Samuele Marchi