Oltre il 70 per cento di coloro che si dichiarano Repubblicani reputano l’ex presidente degli Stati Uniti come una sorta di profeta. I principali esponenti del suo partito alimentano la favola dei brogli elettorali per paura di perdere il consenso della base. Ma così si delegittima la democrazia. Cassidy Hutchinson, già parte dello staff della Casa Bianca di Trump, ha testimoniato recentemente di fronte alla Commissione della Camera che indaga sul tentativo insurrezionale del 6 Gennaio 2021. Sotto giuramento, Hutchinson ha affermato che prima della sommossa il presidente Donald Trump era stato informato che alcuni dimostranti erano armati. Tuttavia, dopo aver osservato che non erano armati contro di lui, Trump non fece assolutamente niente per fermarli.

Questa testimonianza, sommata ad altre centinaia, una volta che gli atti della Commissione saranno trasmessi al ministero della Giustizia, forse basta per una incriminazione formale di Trump per il reato di sedizione, e magari altro. Staremo a vedere. È troppo presto per fare pronostici attendibili. Ma anche se così fosse, anche se si potesse ipotizzare che Trump vada sotto processo e che sia alla fine condannato, la vera tragedia non sta nel fatto che Trump ha creato la crisi della democrazia americana.

La realtà è che nel 2015-2016 Trump, improvvisatosi candidato, trovò il modo di entrare in sintonia con una gran parte di America, in crisi e disorientata. Trump ebbe il genio di capire che questi milioni di Americani delusi cercavano un paladino. E così lui – imprenditore con molte ombre nel suo passato – si autonominò difensore dei milioni di sottoccupati, vittime della globalizzazione e della deindustrializzazione, soprattutto negli stati del Mid-West, decisivi per la sua vittoria.

La vera, profonda, e forse insanabile crisi della prima democrazia nel mondo, in ordine di tempo, che ha resistito alla Guerra Civile e alla Grande Depressione è che a tutt’oggi più del 70 per cento di coloro che si dichiarano Repubblicani credono in Donald Trump come a una sorte di vate, di guida messianica. La base del Partito Repubblicano, il Partito di Abraham Lincoln, di Dwight Eisenhower e Ronald Reagan oggi è quasi inspiegabilmente diventata una massa di devoti al culto di Donald Trump. John Adams, uno degli illustri padri fondatori degli Stati Uniti, scrisse due secoli fa – con il linguaggio di allora – che la forma di governo repubblicana presuppone cittadini morali. In assenza di moralità, la Costituzione e le leggi non bastano a sostenere la repubblica e sarebbero state travolte, così come una rete di pescatori viene distrutta da una balena. La metaforica balena è arrivata.

Moltissimi americani sono onesti patrioti che hanno chiaramente posto la difesa della Costituzione al di sopra di ogni altra considerazione di vantaggio personale, o di partito. Ma una larga fascia del paese non si riconosce più in questa America: e questa è una tragedia. E, guardando gli ultimi avvenimenti in Italia e in Europa, ci viene da pensare che i guai non siano ancora finiti.

Tiziano Conti