Quanto valgono 90 secondi in una corsa da 20 ore? Tutto.

Ne sa qualcosa Monia Martini, 49 anni, di Cotignola, che rimarrà negli annali come ‘l’ultima’ arrivata alla 100km del Passatore 2022. Il suo percorso da Firenze a Faenza si è concluso in piazza del Popolo dopo 19h, 58’ 31’’: un minuto e mezzo dopo sarebbe scaduto il termine per entrare nella classifica ufficiale e ricevere così la medaglia del Passatore (20h). Con tanta forza di volontà, anche lei ha portato a termine la corsa. E come lei, tante persone comuni, non particolarmente portate per lo sport, hanno deciso di cimentarsi in questa pazza impresa che affascina migliaia di persone.

L’arrivo a 19h, 58′ 31”: appena 90 secondi prima dal termine

«Non pensavo di riuscire ad arrivare in tempo – commenta -; solo quando sono arrivata alla rotonda del Passatore di Faenza, alle Bocche dei canali, ho realizzato di potercela fare, grazie anche a tanti sostenitori. Ho trovato persino la forza di tornare a correre in quel momento». Monia aveva già partecipato a due Cento in passato (2018 e 2019) con risultati migliori a quelli di quest’anno, «ma con la pandemia non è stato facile portare avanti gli allenamenti – dice -. Ho dovuto dare altre priorità. Ho deciso comunque di fare la Cento. Tenevo ancora in casa il pettorale di due anni fa e mi sono detta: l’associazione mette sempre a disposizione un servizio di assistenza efficiente nel caso avessi bisogno. Partiamo e vediamo come va; mal che vada tornerò in corriera. Il ‘problema’ infatti è stato che durante la Cento non stavo mai abbastanza male per rivolgermi a loro, e così sono arrivata alla fine…».

“Quello che ho fatto non è una prestazione dal valore atletico, ma è una passione, la passione per la Cento”

Inoltre la Cento per lei si è svolta in una data particolare, il compleanno del figlio, a cui ha dedicato una medaglia dietro la quale ci sono sacrifici e fatiche. «Ho cercato quest’anno di fare almeno 10 km tutti i giorni, soprattutto la sera, cercando di arrivare anche ai 15. La domenica invece ho provato ad attestarmi attorno ai 30 chilometri. Quella che ho fatto non è una prestazione dal valore atletico, è una passione; si fa per il Passatore – commenta -. Non è qualcosa che si può spiegare razionalmente. Per noi del territorio faentino la Cento è quella con la ‘C’ maiuscola e non farei altre competizioni simili se non questa. L’ho vista sempre come un’impresa impossibile, ma grazie all’incontro con la Leopodistica, con cui mi allenavo, ho pian piano iniziato a pensare di poterla fare camminando, e così è stato».

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L’arrivo di Monia a Faenza. Foto: Raffaele Tassinari.

Monia non è mai stata un talento nello sport. “Ho praticato in gioventù pallavolo – ci dice – ma non ero particolarmente brava. In campo sportivo, preferisco cimentarmi in un’attività individuale che non di squadra, dove invece i tuoi errori possono ricadere sugli altri”. Quest’anno ha corso con la Podistica cotignolese. «Momenti in cui ho pensato di non farcela? Tantissimi – conclude -, ma devi guardare solo passo dopo passo. E quando si arriva è una gratificazione bellissima: mi sono detta: ce l’ho fatta. Anche stavolta».