Russi, nei giorni scorsi, ha salutato Domenico Balelli, in vita falegname, ma anche grande appassionato di podistica e di musica. Fino a prima del lockdown è stato al fianco della Podistica Lamone, per la quale è risultato tra i fondatori e poi si è dimostrato un atleta di livello, ma anche un volontario pronto sempre a metter le sue mani per ogni necessità.

In corsa ha vinto diverse volte nelle categorie che ha seguito nel corso della vita. Ed era conosciuto a livello regionale. Per la maratona del Lamone era noto il ristoro che predisponeva, assieme ai familiari, nel punto in cui gli atleti scendevano dall’argine del fiume, pronti al rush finale verso il traguardo di piazza Farini.

Il ristoro era collocato vicino dove poi è sorto il ristorante M11, e lui era sempre pronto a caratterizzare quel punto in maniera particolare.

«Era una persona trainante – ci racconta la presidente del GS Lamone, Lucia Sassi -; è lui che ci ha coinvolti a correre. Bisticciavamo anche, ma mi difendeva sempre, quasi volesse il diritto di essere il solo a litigare con me. Ma era sempre molto attivo». Trasmise la sua passione per la corsa anche alle sue bambine Milena e Marinella.

«Era uomo dell’aria aperta e… – continua Lucia – forse, negli ultimi tempi, il non poter più correre… ma quando si impegnava in una cosa, lui ci metteva anima e corpo».

Domenico ha cantato nel coro San Pier Damiani fin dal suo inizio e cantava nei Canterini romagnoli Città di Russi. Da piccolo, con i fratelli Francesco e Giuseppe, aveva avuto modo di partecipare alle attività della banda cittadina in cui lo zio Archildo Balelli, era stato maestro dall’inizio del ‘900. Questi passò poi la direzione a don Nello Castellari, finché la banda, nel 1960, si sciolse.

Quando nel 1995 la Banda Città di Russi riprese, i fratelli Domenico, Francesco e Giuseppe Balelli furono tra i ri-fondatori. Domenico suonava a Russi, e qualche volta anche nella Banda del Passatore di Brisighella il cui direttore, come lui, ama correre.

La corale San Pier Damiani ha animato la messa funebre in chiesa. A cantare c’era anche Giovanni Balelli, nipote di Domenico. Poi la Banda ha accompagnato il feretro in musica, mentre veniva tumulato nel cimitero, nella nuda terra.

Giulio Donati