Diversi anni fa, un parrocchiano di San Severo quasi centenario mi disse: «Lei soffre di una malattia che si chiama gioventù. Ma non si preoccupi: passa presto e si guarisce senza medicine». La gioventù rischia di essere qualcosa che «sì fugge tutta via», e non per qualcosa che riguarda l’età oppure la cosiddetta ‘fuga dei cervelli’. I giovani sono una risorsa preziosa, soprattutto per la Chiesa, e il Sinodo diocesano dei Giovani che abbiamo celebrato è stato un momento prezioso. Purtroppo la pandemia ha fermato la diffusione pastorale del documento finale e delle sintesi del nostro vescovo.
Da quest’anno la Giornata dei Giovani viene celebrata in tutto il mondo la domenica di Cristo Re, e non più la domenica delle Palme. Questo sabato all’oratorio don Bosco di Russi la Gmg diocesana propone alle 17 l’incontro con don Alberto Ravagnani e a seguire la veglia con professione di fede per i 18enni. Nel suo messaggio per l’occasione, papa Francesco ha sottolineato che «se la prova ci ha mostrato le nostre fragilità, ha fatto emergere anche le nostre virtù, tra cui la predisposizione alla solidarietà.
In ogni parte del mondo abbiamo visto molte persone, tra cui tanti giovani, lottare per la vita, seminare speranza, difendere la libertà e la giustizia, essere artefici di pace e costruttori di ponti».
Indicando poi l’esperienza della conversione di san Paolo, si ricorda come l’incontro con il Signore non annulla la sua personalità, ma mette a frutto le sue doti per fare di lui il grande evangelizzatore fino ai confini della terra. Così la conversione di Saulo non è un tornare indietro, ma un proseguire il cammino come persone diverse. Il tempo sinodale che stiamo vivendo come Chiesa italiana ci ricorda di camminare guardando avanti, per alzarci e testimoniare nei nostri ambienti e nel mondo digitale il messaggio del Vangelo incarnato nella bellezza del creato, nell’impegno per la giustizia sociale, nel riconoscere la Terra come la nostra casa comune di cui prenderci cura, nella testimonianza che le esistenze fallite o ferite dalla vita possono risorgere. Ecco perché la Giornata dei Giovani riguarda e impegna tutti. Anche chi ha la carta d’identità ‘stagionata’.
Tiziano Zoli