Giunta alla guida dell’Amministrazione comunale, Valentina Palli si è trovata sulla scrivania il dossier Calderana. Una partita complicata e datata, innescata da vecchie amministrazioni che, in tempi in cui la sensibilità ambientale non era ancora decollata, avevano pensato di collocare in via Calderana una discarica rifiuti, al posto di una precedente cava d’argilla, nonostante il parere negativo della Regione Emilia Romagna.

La stessa Palli, oggi, riconosce trattarsi di una discarica abusiva, che era poi stata chiusa o meglio, abbandonata, nel 1986. In tempi più recenti si è giunti alla proposta di una ditta sorta ad hoc, col nome della via di accesso al sito che, acquisito quel terreno (circa 13 ettari) propose di bonificarlo, trasformandolo poi in discarica eternit secondo i criteri dettati da specifica legge dello Stato.

Proposta che a Russi non ha trovato il consenso popolare e politico per essere messa in atto. Anzi, alcune incomprensioni fra le parti portarono il Comune a decidere di togliere a quell’area qualsiasi destinazione di tipo produttivo, ma portarono anche la società Calderana ad aprire un contenzioso a base di ricorsi.

Aveva infatti acquisito l’area nel 2007, consapevole delle condizioni in cui era per colpa di altri, intenzionata comunque a bonificare la stessa confidando di potervi realizzare un’attività imprenditoriale che in quanto tale metteva in conto di riassorbire quel pesante onere iniziale.

Rotto il confronto con l’Amministrazione, ora la società Calderana si trovava invece con un’area non remunerativa, e per giunta con un problema ambientale serio. Una discarica, quella di via Calderana, che funzionò per diverso tempo fra gli anni Settanta e Ottanta, poi fu chiusa e mai bonificata nonostante i diversi inviti di organi preposti che sono agli atti negli archivi comunali.

«Visti gli atti – spiega Palli – ho ritenuto opportuno chiamare i vertici della ditta e cercare di capire se c’era margine di spazzare via le incomprensioni, sistemare quell’area e metter fine alla vicenda».

Fruttuoso il dialogo tra amministrazione azienda: al via i lavori per creare un area in grado di lavorare produzioni legnose da utilizzarsi in centrali a biomassa

Il dialogo è stato da subito fruttuoso, e si è potuto ben presto mettere a punto gli atti necessari. Cosa che è andata in Consiglio il 23 settembre scorso. Con soddisfazione reciproca, fra Amministrazione e società.

La messa in sicurezza partirà dalla sistemazione di un telo impermeabile che coprirà la spazzatura impedendo l’uscita di percolato. 300mila euro a carico del Comune (senza accordo, la spesa del Comune sarebbe stata abbozzata tra il milione e 300mila e il milione e mezzo di euro). Il tutto sarà poi ricoperto di terreno vagliato, tecnicamente Mps (Materie prime seconde), per opera di Calderana.

Il lavoro completato prevede che al centro dell’area venga realizzato un piazzale in grado di ricevere produzioni legnose destinate a essere trasformate in cippato da utilizzarsi in centrali a biomassa. E tutt’intorno al piazzale saranno piantate pioppelle destinate anch’esse al processo di produzione di energia tramite biomasse.

Sollecitato rispetto al vecchio progetto di discarica per eternit, Boris Pesci dice: «Era un ottimo progetto che meritava una miglior sorte. E nella nostra provincia dava una prima risposta alla mancanza di discariche di questo tipo. Che mancano ancora oggi. Ma ora, quello che conta, è la soddisfazione reciproca che invece possiamo condividere con l’Amministrazione comunale per aver risolto questa vicenda, sebbene non ci consenta il rientro dei costi affrontati. Però si chiude un problema e con la gestione biomasse si aprono opportunità per gli agricoltori».

Giulio Donati