Sicuramente ci ricorderemo per molto tempo questa estate di sport e di storie che ci toccano il cuore. Sabato 4 settembre, tre nostre ragazze: Ambra Sabatini, Martina Caironi e Monica Contrafatto, si sono rese protagoniste di un risultato storico e incredibile. Tre italiane sui tre gradini del podio dei 100 metri donne di atletica leggera alle Paralimpiadi, scrivendo un’altra pagina indimenticabile della velocità italiana, dopo il trionfo di Marcell Jacobs e della staffetta 4×100 ai Giochi un mese fa. Le tre velociste conquistano l’oro, l’argento e il bronzo dando vita a un podio solo azzurro.

Ambra Sabatini praticava già l’atletica prima di perdere la gamba sinistra in un incidente nel giugno 2019. La toscana è la nuova detentrice del record del mondo, 14’’11. Martina Caironi, anche lei vittima di un incidente stradale, ha vinto due medaglie d’oro a Londra 2012 e Rio 2016. Monica Contrafatto ha iniziato a praticare l’atletica dopo aver visto Caironi vincere l’oro alle Paralimpiadi londinesi. Ha perso la gamba destra in Afghanistan nel 2012, dove era impegnata in missione come caporal maggiore. Ed è proprio a quel paese che ha dedicato la medaglia: “Mi ha tolto una parte di me, ma mi ha regalato una nuova vita”.

Destini che si incrociano, in una sorta di filo invisibile, tra i momenti più bui e le vittorie di oggi. E l’abbraccio, la festa incontenibile in pista, le foto di queste ragazze sul podio della gara regina è il risultato più bello, anche metaforico. “Alle donne voglio mandare un messaggio”, ha scritto Martina sull’Osservatore romano, “a loro voglio dire di non chiudersi e di uscire, perché fuori ci possono essere tanti aiuti. Io sono una donna con disabilità e, guardatemi bene, vi sembro debole? No, non lo sono! Io sono il segno che bisogna sempre reagire. Che meraviglia quando è arrivato il momento attesissimo”.

E i quattro grandi della velocità italiana Jacobs, Tortu, Patta e Desalu – gli azzurri della staffetta 4×100 che hanno vinto la medaglia d’oro alle olimpiadi di Tokyo – hanno scritto alle nostre ragazze: “Grazie lottatrici, siete esempio per tutti”. E per chiudere questa meravigliosa estate sportiva, sempre sabato, le ragazze del volley sono diventate campionesse d’Europa, battendo la Serbia a Belgrado in una bolgia infernale, che piano piano è rallentata di fronte allo strapotere delle azzurre. Vedendo la partita, anche nei momenti più difficili mi sentivo “quasi” certo della nostra vittoria.

Il linguaggio del corpo degli allenatori durante i time out diceva tutto: quello serbo urlava e imprecava, il nostro Davide Mazzanti incoraggiava e sosteneva. Qualcosa abbiamo imparato dalla nazionale di calcio, dai ragazzi dell’atletica maschile, da Gimbo Tamberi, dai tanti leoni alle Paralimpiadi, dalla nazionale femminile di volley Essere un team, una squadra, che guarda all’obbiettivo comune è la strada giusta, anche nella vita di tutti i giorni.

Tiziano Conti