Dopo dodici anni di ministero pastorale nelle parrocchie di Alfonsine, don Giuseppe Gallazzi (don Beppe) ha celebrato la sua ultima messa come parroco, l’8 settembre in occasione della Festa patronale.

Al termine, le comunità parrocchiali di Alfonsine lo hanno ringraziato con affetto per la missione compiuta negli anni trascorsi insieme. In particolare per aver offerto l’Eucarestia, dono inestimabile, e stimolo a una vera fratellanza in famiglia e nelle comunità cristiane, per aver innalzato Gesù Eucarestia nella santa Messa.

«Carissimo don Beppe, che siano benedetti i tuoi passi sempre diretti verso le famiglie, le persone anziane, malate e sole e verso chi chiedeva conforto e sostegno. La tua presenza e l’ascolto degli altri sono stati più graditi di tante parole. Ti ringraziamo anche per le parole e l’esempio rivolti ai giovani nella consapevolezza che la fede non si impone con le regole, ma è Gesù che attira con la bellezza del suo messaggio. Preghiamo la Vergine Maria, venerata a Madonna del Bosco, di cui sei tanto devoto, perché ti protegga sotto il suo manto e ti guidi nella continuazione della tua missione».

La sera, le comunità di Alfonsine hanno vissuto un momento di particolare gioia e solennità per l’affidamento, da parte del vescovo, Toso, ai loro nuovi pastori: don Massimo Goni, parroco di Santa Maria in Alfonsine e del Sacro Cuore di Gesù e amministratore di San Giuseppe di Fiumazzo, Madonna del Bosco e San Lorenzo al Taglio Corelli, e don Stanilao Rafalko, vicario parrocchiale.

Nell’omelia il vescovo ha sottolineato che l’entrata dei nuovi parroci si colloca in un particolare momento storico della vita civile ed ecclesiale: da una parte si sta uscendo da un periodo di pandemia, che ha condizionato la vita delle nostre parrocchie, dall’altra si sta entrando in un cammino sinodale, che ci impegnerà nell’essere comunità cristiana muovendoci in sinergia e secondo corresponsabilità (chi è corresponsabile “sente la comunità come propria e si impegna anima e corpo”).

Il camminare tutti insieme deve essere pensato come una condizione necessaria di vita e un tratto distintivo per tutti i credenti.

Là dove il parroco e il vicario non risiedono, per mantenere viva la comunità, dovranno essere potenziati gruppi ministeriali, formati da membri selezionati e formati, che partecipano all’esercizio pastorale della parrocchia, corresponsabili con il parroco a cui fanno capo.

Ai presbiteri rimane la responsabilità piena sulla pastorale, anche se non sono in grado di far tutto personalmente.

«Il parroco sarà meno l’uomo del pane e dell’intervento diretto e più uomo che presiede allo spezzare il pane, all’Eucarestia, alla evangelizzazione, alla comunione, alla formazione e alla Carità».

Occorre riorganizzarsi nelle comunità, perché la situazione è cambiata; nell’unità pastorale si dovrà vivere una reale sinodalità: un reale camminare insieme nella stessa strada.

Al termine della celebrazione, la vice sindaco Elisa Vardigli ha ringraziato don Beppe per il ministero svolto e ha dato il benvenuto ai nuovi parroci offrendo piena disponibilità a collaborare per il benessere della comunità alfonsinese, a partire da valori comuni: solidarietà, partecipazione attiva alla vita sociale, diritto alla salute, cura dei più fragili, degli anziani e dei malati, dignità della persona, eduzione dei bambini e dei ragazzi.

Per le restrizioni Covid-19 non si è effettuata la processione con l’immagine della Madonna delle Grazie per le vie di Alfonsine, ma è stata invocata la Sua protezione su tutti i presenti e sul paese.