A maggio 2020 nei settimanali Il Piccolo (n° 19 del 22 maggio 2020) e Settesere è stata pubblicata la foto della squadra faentina del Club Atletico basket femminile che il 24 maggio 1970 tornava, dopo quattro anni, a disputare il campionato di serie A.

Vorrei ricordare che la squadra femminile del C.A. basket era arrivata a disputare la massima serie, partendo dagli anni di campionato 1948-49 e 1949-50, ottenendo la promozione in serie B. E nel meraviglioso campionato 1950-51 fu la vittoria della partita giocata il 22 maggio 1951 contro il Napoli che consentì al basket femminile di Faenza di essere promossa per la prima volta in serie A.

Ecco allora, è bene ricordare la squadra femminile che 70 anni fa portò Faenza al massimo campionato, allenata da Ernesto Miccoli (primo da sinistra) sotto la presidenza di Mario Fabbri (penultimo in piedi): Anna Maria Franchini, Lucia Linari, Bianca Cavulli, Rosa Dalmonte, Maria Teresa Sartoni (in piedi), Ornella Samorini, Lella Casadio, Jonne Piancastelli (con la figlia), Vittoria Casadio (capitana) e Tina Ferruzzi (in ginocchio).

Il mio ultimo campionato di basket giocato in serie A fu quello del 1954-55. Nell’estate 1955, su richiesta dell’allenatore Miccoli, giocai per un torneo promozionale nel nostro campo sportivo posto nel cortile del Museo delle Ceramiche.

M.T. Sartoni

La storia del basket femminile a Faenza

La sezione Pallacanestro femminile del Club Atletico Faenza nasce nel 1945 anche se, ufficialmente, la prima affiliazione alla Federazione Italiana Pallacanestro avviene solo nel 1950. La scalata ai vertici italiani è rapida.

Così Faenza disputa il primo campionato di serie A nella stagione 1951-52. Gli anni ‘50 sono anni epici per il Faenza: guidata in panchina da Ernesto Miccoli, i risultati migliorano con il passare degli anni. E arriva il primo sponsor, il calzificio Omsa: il sodalizio durerà fino al 1968.

Nel 1954-55 si gioca l’amichevole tra la Nazionale italiana e la formazione austriaca alla quale assistono circa 2.000 persone. Vince l’Italia 57 a 30. Nel campionato successivo entra in società la prima giocatrice straniera la danese Tove Christensen.

Nel 1961 viene costruito il palasport intitolato a Dino Bubani, suo progettista e dirigente della società cestistica. Il palaBubani è inaugurato il 26 dicembre 1961 con l’amichevole vinta contro le francesi del Nizza. L’Osma rimane in alta classifica fino alla stagione 1965-66 quando, dopo 15 anni, retrocede in serie B. Ci rimane solo tre anni fino alla vittoria interna contro Milano e la successiva promozione: è il 24 maggio 1970.

Faenza trova poi un nuovo sponsor, il liquore Amarissimo Sanley, sostituito nel 1973-74 da Ceramica Cerdomus e, dopo vent’anni, ritorna a Faenza la Nazionale Italiana contro il forte Giappone.

Nel tempo la rosa si ringiovanisce e sulla panchina passano vari allenatori fino agli anni ’80 durante i quali la squadra è sempre in bilico tra la serie A1 e l’A2. Con il ritorno dell’Omsa come sponsor arrivano anche le straniere. Poi nel 1993-94 il Club Atletico diventa Erreti, vestendosi di giallorosso.

La squadra rimane in A1 sempre sul filo della salvezza fino al campionato 1997-98 quando è retrocessa in A2 per un solo anno. Il mercato rivoluziona continuamente il roster: il campionato 2003-04 vede il ritorno di Simona Ballardini e l’arrivo in panchina di Paolo Rossi. Col nuovo tecnico la Penta (dal 1998) centra la qualificazione alla Coppa Fiba. L’anno seguente, l’Hs Penta raggiunge la finale scudetto. La città è in delirio. Avversarie sono le venete del Famila Schio che alla fine vincono lo scudetto.

Nel 2005 diventa Germano Zama. Nella stagione 2006-07 il Club Atletico Faenza vince la Coppa Italia, arriva prima nella stagione regolare e disputa la finale europea contro la Dynamo Mosca che si impone. Il resto è storia recente.