Un fenomeno che la società odierna finge di non vedere ma che porta alla rovina tante persone. Il gioco d’azzardo in Italia è illegale a meno che non sia autorizzato dallo Stato.

Il vizio del gioco diventa sovente una dipendenza simile a quella della droga, che porta alla rovina economica e va a sfociare frequentemente nell’usura. L’importo che gli italiani hanno speso nel 2018 nel gioco d’azzardo è stato di 106,8 miliardi. Un dato in continuo aumento, se nel 2015 era di 88 miliardi di euro.

La Regione in cui si gioca di più, in rapporto alla popolazione, è l’Abruzzo seguita dalla Lombardia e dall’Emilia-Romagna. In provincia di Ravenna nel 2016 sono stati giocati ben 700 milioni di euro; nel comune di Faenza, 115.956.592 euro.

Le Nazioni in cui si gioca di più sono: Australia, Singapore, Irlanda, Canada, Finlandia, Italia, Hong Kong, Norvegia, Grecia, Spagna.

Lo sportello di Faenza

A gennaio 2018 è stato aperto a Faenza uno sportello d’ascolto per i cittadini con problemi di indebitamento e di lotta e prevenzione all’usura e alla dipendenza da gioco d’azzardo.

Per saperne di più, incontriamo la nostra amica Emanuela Albonetti, che svolge volontariato oltre che nella Fnp anche allo sportello di ascolto per chi ha problemi di indebitamento.

Perché uno sportello contro l’indebitamento?

Lo sportello d’ascolto è nato dalla collaborazione tra l’ Asp Romagna Faentina e la Fondazione Adventum. Il progetto vede inoltre il coinvolgimento del Servizio Dipendenze Patologiche dell’Ausl della Romagna e dell’Unione dei comuni della Romagna faentina.

Se un cittadino vuole rivolgersi allo sportello, cosa deve fare?

Lo sportello ha sede in piazza S. Rocco 2 ed è a disposizione delle persone in difficoltà, impossibilitate a far fronte ai debiti contratti, di qualsiasi tipo per le più svariate ragioni. Basta prendere appuntamento chiamando lo 0546 699509 (dal lunedì al venerdì ore 8-13) oppure inviare una mail a info@faenzacontrolusura.it La persona sarà accolta e ascoltata da volontari debitamente formati in un clima di empatia e di comprensione per instaurare rapporti di fiducia necessari in questo tipo di servizi.

Quali persone si rivolgono a voi?

Persone sovra indebitate per le più svariate cause. Può essere a causa del gioco d’azzardo, (indebitamento attivo), ma anche per disoccupazione, salute o altre cause (indebitamento passivo). Già dalla diversità dell’indebitamento si può capire la grande differenza del problema.

Vi trovate ad affrontare situazioni personali delicate e difficili. Come cercate di risolverle?

Partiamo sempre dal presupposto che non spetta a noi giudicare ma solo creare le condizioni perché si possano aiutare. Ascoltandoli e chiedendo loro la documentazione per iniziare un percorso che porti alla chiarezza dei debiti e verso quali creditori. Il che non è quasi mai facile per diverse ragioni. Reperire la documentazione necessaria per risolvere il contenzioso si scontra sovente sia con l’impossibilità pratica di essere in possesso di tale documentazione, e con una forma di comprensibile diffidenza fino a quando non riusciamo a stabilire quella piena fiducia necessaria a far evolvere la relazione d’aiuto.

Ma voi volontari con chi collaborate?

Abbiamo il supporto di un avvocato, esperto del settore, nei casi più complicati e difficili da districare. Oltre questo periodicamente ci incontriamo con tutto lo staff della nostra organizzazione e cerchiamo d’individuare le strategie più adatte per lo sviluppo dei singoli percorsi di uscita dal debito.

Quando avete in mano tutta la documentazione come risolvete?

In base alla difficoltà, cerchiamo di contattare tutti i creditori: banche, finanziarie, privati, commercianti, artigiani ecc. Con qualcuno si riesce ad ottenere la riduzione del debito, con altri no. Al termine dell’iter sappiamo a quanto ammonta il debito e se è nelle nostre possibilità li finanziamo, attraverso risorse ministeriali gestite dalla Fondazione Adventum, chiedendo loro che si impegnino alla restituzione attraverso rateizzazione basata sulle loro possibilità economiche.

Da come ne hai parlato Emanuela ci sembrano casi di estrema gravità. Entro quanto tempo può risolversi un caso?

Questo non si può dire, dipende da tanti fattori, quasi mai semplici.

A cura di Margherita Turchetti