Si fanno esercizi, si suda, si ride e si scherza. Sullo schermo, due istruttori: uno che spiega e l’altro che svolge l’esercizio. Corsetta, dieci squat, dieci flessioni, poi si ripete. Dall’altra parte diversi ragazzi che per un’ora hanno modo di muoversi e tenere vive le relazioni con l’esterno. Nonostante le difficoltà della pandemia, l’attività dell’Associazione sportiva disabili di Faenza si reinventa, anche in modalità online. Con la zona rossa, le attività in presenza che si potevano svolgere sono state fermate, ma gli istruttori continuano a tendere una mano ai loro ragazzi, che grazie allo sport possono crescere e vivere un contesto di gruppo. Tre le sezioni dell’associazione, che ha tra i propri iscritti giovani con disabilità intellettiva e relazionale. Ci sono il nuoto e l’attività in acqua (che conta 170 soci); l’atletica e la ginnastica; infine il baskin, sport inclusivo ispirato al basket che fa giocare assieme atleti disabili e non e che conta a Faenza circa 50 partecipanti con ben due squadre, caso unico in Italia. E poi, al di là delle gare agonistiche, le cene e i momenti conviviali, aspetti fondamentali. “La pandemia ha scombussolato le nostre attività – racconta Andrea Albonetti, istruttore di nuoto – e, dopo lo stop del lockdown, con la bella stagione abbiamo ripreso a fare qualche attività all’aperto, in piccoli gruppi o individuale, proponendo anche giornate al maneggio”.
L’istruttore Andrea Albonetti: “Per questi ragazzi lo sport è fondamentale”
A settembre sono poi ripartiti i corsi e in piscina. Con un investimento economico in accordo col gestore, è stato anche ampliato lo spogliatoio disabili. “Un progetto che già prima della pandemia volevamo mettere in campo – conferma Andrea – e la necessità di mantenere il distanziamento ha favorito questi lavori”. Gli investimenti fatti però, al momento non sono serviti: a ottobre il nuovo stop, con la necessità di reinventarsi nuovamente proponendo attività alternative, sempre a piccoli gruppi, al parco Bucci. Il baskin, sport di squadra, è stato quello che più in questi mesi ha vissuto difficoltà. “Per questi ragazzi lo sport è fondamentale – dice l’istruttore – Lo si vede dalla felicità con cui vengono agli allenamenti, e muoversi fa bene alla loro mente e al loro corpo”.
Tra le nuove idee per la primavera, stoppate però dalla pandemia, c’era il nordc walking, camminata in cui si utilizzano bastoni simili a quelli dello sci di fondo e che era programmata al parco Bucci a inizio marzo. Andrea coglie però i segni di speranza di questi mesi. “L’episodio più bello – dice Andrea – è stato quando, durante un allenamento in videochiamata, un ragazzo ha aiutato la famiglia ad attivare il collegamento con noi. È stata una dimostrazione non banale di autonomia che mi ha riempito il cuore”.