È stata inaugurata al Salone delle Bandiere del Municipio di Faenza la mostra “Stelle senza un cielo. Bambini nella Shoah”, un progetto che unisce rigore storico e linguaggio visivo per raccontare la tragedia dei più piccoli durante la persecuzione nazista.
La memoria come fondamento della coscienza civica e democratica
Ad aprire l’incontro sono stati i saluti della presidente del Consiglio Comunale, Maria Luisa Martinez, intervenuta anche a nome dell’Amministrazione comunale, che ha sottolineato il valore della memoria come fondamento della coscienza civica e democratica, ricordando che comprendere il passato è essenziale per prevenire ogni forma di discriminazione e violenza nel presente.
È quindi intervenuta la dirigente scolastica Paola Falconi, che ha evidenziato il ruolo centrale della scuola nella trasmissione consapevole della storia, nella formazione di cittadini responsabili e nel contrasto all’indifferenza. Ha sottolineato come iniziative di questo tipo non solo documentino eventi storici, ma stimolino gli studenti a interrogarsi sul senso della giustizia, dei diritti e della solidarietà.

La mostra è curata dallo Yad Vashem di Gerusalemme e offerta alla città dall’indirizzo artistico del Liceo Artistico “Torricelli-Ballardini”
La mostra, curata dallo Yad Vashem di Gerusalemme e offerta alla città dall’indirizzo artistico del Liceo Artistico “Torricelli-Ballardini”, ha visto la partecipazione della classe 2ªA, protagonista di un momento di ascolto e riflessione collettiva guidata dal professor Michele Orlando, che ha inserito l’esposizione nel più ampio progetto regionale “ConCittadini 2025–26”.
L’esposizione presenta fotografie, documenti, testimonianze e ricostruzioni visive che raccontano la vita dei bambini ebrei durante l’Olocausto, dai ghetti alle deportazioni, fino ai campi di concentramento, dove la maggior parte di loro veniva uccisa all’arrivo. Solo pochi riuscirono a sopravvivere grazie all’accoglienza in orfanotrofi, monasteri o famiglie cristiane, spesso sotto falso nome, vivendo esperienze di trauma, perdita e resilienza.
Una mostra che invita alla riflessione sul ruolo della memoria nel mondo odierno
“Stelle senza un cielo” non si limita a raccontare la storia, ma invita a una riflessione più ampia sul ruolo della memoria nella società contemporanea. In un mondo dove conflitti, persecuzioni etniche e violenze contro l’infanzia continuano a colpire minoranze vulnerabili, la mostra sottolinea come conoscere la Shoah sia fondamentale per riconoscere i segnali di ingiustizia e prevenire nuove tragedie. Attraverso il linguaggio culturale e artistico, gli studenti e i visitatori sono chiamati a farsi testimoni attivi della memoria, comprendendo che il ricordo storico è anche una responsabilità civile e morale.
Un ponte tra passato e presente
La mostra rappresenta così un ponte tra passato e presente, tra educazione e impegno sociale: raccontare l’orrore della Shoah attraverso lo sguardo dei bambini significa restituire dignità a chi non ha avuto voce e al tempo stesso spronare le nuove generazioni a costruire una società più giusta, consapevole e solidale, in cui i diritti umani siano sempre tutelati.
La mostra è aperta al pubblico nei giorni di apertura del Palazzo comunale e visitabile liberamente anche durante le festività, fino al 21 gennaio 2026.














