Martedì 9 dicembre è stata consegnata presso la Regione Emilia-Romagna la petizione promossa dagli Amici della Biblioteca Manfrediana e sostenuta dalla comunità faentina, per sollecitare un intervento urgente e risolutivo a sostegno della Biblioteca Comunale di Faenza, una delle istituzioni culturali più importanti colpite dall’alluvione del maggio 2023. Il documento evidenzia il valore inestimabile della Biblioteca, custode di collezioni di manoscritti e stampe antiche di pregio e punto di riferimento culturale e sociale per tutto il territorio.

L’emergenza e la straordinaria ripartenza. Nonostante 30mila volumi andati persi, la Biblioteca ha riaperto a luglio 2023

La petizione non nasconde i gravi danni subiti, in particolare la perdita di circa 30.000 volumi tra letteratura per ragazzi e per adulti. Nonostante ciò, si sottolinea con orgoglio la rapida riapertura del servizio, avvenuta il 10 luglio 2023, a soli due mesi dall’evento.

Questo sforzo ha portato a risultati tangibili: dopo un calo dei prestiti a 45.000 nel 2023 (rispetto ai 78.000 del 2019), il 2024 ha visto una sensibile ripresa, raggiungendo le 53.737 unità.
La ripartenza è stata accompagnata da una vivace programmazione culturale, con oltre 40 eventi per ragazzi, più di 200 laboratori scolastici e 17 iniziative per adulti, a conferma del ruolo centrale che può avere la Biblioteca nella costruzione di una comunità attiva.

Gli spazi dedicati a bambini e ragazzi

In questo contesto, si ribadisce anche l’urgenza di ripensare e restituire piena vitalità alla biblioteca dedicata
a bambini e ragazzi
, affinché possa a essere un luogo vivo di incontro, crescita culturale e socialità per coloro che rappresentano il futuro della nostra comunità.
A due settimane dall’inaugurazione del nuovo spazio 0-6, aperto al pubblico martedì 25 novembre 2025 e apprezzato per la sua qualità, ma riconosciuto come troppo ridotto e accessibile inoltre soltanto tre pomeriggi e una mattina alla settimana. Risulta dunque evidente il carattere provvisorio della soluzione adottata.


La richiesta alle istituzioni: andare oltre l’emergenza

Il documento chiarisce che le attuali modalità di erogazione del servizio, pur encomiabili, non sono né adatte né sufficienti.

Le sale a scaffale aperto sono passate da 270 metri calpestabili a soli 20, e ad oggi il piano strada si trova ancora nelle condizioni lasciate dall’alluvione due anni e mezzo fa, non essendo stato ripristinato e riducendo così drammaticamente lo spazio a disposizione per lettura, studio e aggregazione.

La petizione chiede che le istituzioni politiche regionali e nazionali si mobilitino per consentire il pieno funzionamento della struttura, uscendo finalmente da una logica emergenziale.

“Ad oggi non sono uscite ordinanze specifiche riguardanti i beni pubblici e il patrimonio culturale… La nostra Biblioteca non ha ricevuto alcun contributo [nonostante l’aumento del costo dei biglietti nei musei statali funzionale al reperimento di risorse per la ‘Romagna culturale’ alluvionata],” denuncia il comitato promotore.

L’appello è chiaro: “Questo non basta e, sopra ogni cosa, non esime le istituzioni competenti dallo svolgere il loro ruolo di sostegno e promozione di quelle realtà che ancora garantiscono coesione sociale e supporto delle attività culturali per tutti. Non vogliamo solo riparare. Siamo ripartiti con le nostre gambe. Ora vogliamo crescere e migliorare.”
Un intervento tempestivo si configura come “non solo come una speranza ma come una necessità per la nostra comunità.”