Costretta a rimpatriare dalla Tanzania in via precauzionale a soli quattro mesi dall’inizio del progetto. Irene Zanotti, partita lo scorso luglio per svolgere un progetto annuale di servizio civile con Iop Italia (Iula Orphan Program) si è vista costretta a rientrare anticipatamente in Italia. Questo a causa delle proteste che hanno seguito le elezioni presidenziali tanzanesi dello scorso 29 novembre. La speranza di Zanotti è quella di ripartire il prima possibile: «Spero davvero che la situazione si calmi presto – ha detto – così da poter tornare a Iula, il villaggio in cui alloggiavo, e riprende i lavori per cui mi stavo spendendo». Non tutti i mali vengono però per nuocere. «Da un lato – spiega – penso che questo periodo di distanza possa farmi bene. La barriera culturale coi locali è veramente grande e non sempre è facile lavorare insieme e a stretto contatto. Una distanza può aiutare a mettere a fuoco gli elementi su cui è necessario impegnarsi di più per realizzare l’efficacia del lavoro».

Le attività a sostegno dei bambini: Un pasto nelle scuole e progetti contro l’abbandono scolastico

Tanti i progetti di Iop Italia su cui Zanotti, insieme agli tre compagni italiani volontari, ha investito tempo. Prima di tutto è giunto a compimento il progetto Un pasto nelle scuole. «Non tutte le famiglie possono permettersi di pagare il pasto nella scuola ai propri figli – ha spiegato Irene – Questo comporta che molti bambini restino a scuola senza mangiare o che altri, tornando a casa per il pranzo, perdano le ore di lezione pomeridiane non rientrando nei plessi di istruzione». L’associazione ha stabilito un piano di sussidi per ciascuna scuola del territorio, affinché tutte siano dotate di un campo coltivabile e degli strumenti necessari con cui lavorarlo. Mezzi che garantiscono che tutti i bambini abbiano da mangiare.

«Il progetto più soddisfacente è quello avviato con le famiglie – dice –. Per ogni famiglia incontrata sono stati progettati con cura dei piani che rispondano ad hoc alle loro esigenze. Chi ha avuto necessità di ricostruire il tetto della casa, o chi è stato aiutato ad avviare allevamenti di animali o campi di coltivazione per la propria sussistenza. Un’esperienza che ci ha portato a entrare in casa delle persone e a vivere prima un’esperienza di ascolto e dopo un’esperienza di impegno per la realizzazione del loro bene».

Al momento prosegue a distanza il lavoro di Zanotti, nella speranza di tornare a gennaio sul posto e realizzare gli ultimi progetti programmati. «Per gennaio abbiamo calendarizzato una serie di incontri che terremo nelle scuole per prevenire il precoce abbandono scolastico» spiega la volontaria, sottolineando come in pochi frequentino la scuola secondaria, sia per motivi legati alla necessità di lavorare, sia per quelli legati alle gravidanze. «Saranno un totale di dieci incontri – ha proseguito Irene – I primi, tenuti da uno psicologo, saranno relativi all’adolescenza e al conoscimento della propria intelligenza emotiva. Gli ultimi, gestiti da un medico, saranno invece incontri relativi l’anatomia del corpo, le malattie sessualmente trasmissibili e la contraccezione».

Lisa Berardi