Un asino, due caprette e un cane uccisi in circa due settimane: è il bilancio degli ultimi episodi attribuiti alla presenza di un branco di lupi nelle campagne attorno a Modigliana. Una situazione che riporta l’attenzione sulla convivenza tra uomo e fauna selvatica e sulle misure di tutela del territorio.

Episodi recenti nelle campagne attorno a Modigliana

Negli ultimi giorni si è tornati a parlare con insistenza della presenza dei lupi nell’area collinare di Modigliana, dopo una serie di predazioni che hanno causato la morte di diversi animali domestici. Secondo le segnalazioni raccolte, gli attacchi sarebbero riconducibili a un branco composto da oltre nove esemplari, attivo a pochi chilometri dal centro abitato.

Degli animali sbranati – un asino, due caprette e un cane – sono stati rinvenuti solo alcuni resti sparsi nei dintorni dei poderi, come teste e zampe. La scarsità di selvaggina nei boschi avrebbe spinto i lupi ad avvicinarsi sempre più alle aree abitate, rendendo gli animali domestici prede più facili. Nel frattempo, sono aumentate le segnalazioni ai Carabinieri, mentre cresce l’apprensione tra residenti e operatori agricoli.

Una presenza monitorata da anni sull’Appennino

La presenza dei lupi nell’Appennino faentino e forlivese, compresa l’area di Modigliana, è nota e monitorata da diversi anni. In Emilia-Romagna sono presenti nuclei stabili sull’Appennino, ma singoli esemplari si spingono anche verso la pianura, in particolare nei mesi tra dicembre e marzo, quando i giovani lupi lasciano il branco per cercare nuovi territori.

Avvistamenti sono stati segnalati anche in zone come Lugo, Ravenna, Rimini e Ferrara, a conferma di una presenza sempre più estesa su tutto il territorio collinare e oltre.

Numeri regionali e preoccupazioni degli allevatori

Le stime indicano in regione tra le 40 e le 48 aree di presenza stabile, anche se una quantificazione precisa resta complessa. Gli episodi registrati tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025 a Modigliana e nei comuni limitrofi hanno riacceso il dibattito sulla gestione della fauna selvatica, diviso tra la tutela del lupo appenninico, specie protetta, e la necessità di interventi a sostegno degli allevatori e della sicurezza del territorio.

Sul tema sono intervenute anche organizzazioni agricole, come Coldiretti, che hanno promosso incontri con gli associati e chiesto misure di contenimento e risarcimenti adeguati per i danni subiti.

Convivenza e misure di prevenzione

Parallelamente, esperti e associazioni ambientaliste sottolineano l’importanza di imparare a convivere con il predatore, attraverso strumenti di prevenzione come recinzioni elettrificate e cani da guardia negli allevamenti, ritenuti utili per ridurre il rischio di nuove predazioni.

La posizione del sindaco e il coinvolgimento delle istituzioni

Sulla vicenda è intervenuto il sindaco di Modigliana, esprimendo «solidarietà e vicinanza ai proprietari» colpiti dalle predazioni, invitando però a non alimentare allarmismi.
«Di fronte alle notizie delle aggressioni dei lupi – ha dichiarato – mi sono attivato nei confronti dei Carabinieri forestali per segnalare le preoccupazioni raccolte, con l’obiettivo di attivare le necessarie azioni di controllo sull’intero territorio collinare, non solo di Modigliana, e promuovere una corretta informazione sulla presenza dei lupi e sui comportamenti da adottare».

Il primo cittadino ha inoltre annunciato l’intenzione di coinvolgere ulteriormente le istituzioni preposte al controllo del territorio, a partire da Prefettura e Servizio veterinario, per sollecitare azioni di informazione e monitoraggio. «L’aumento del numero dei lupi – ha concluso – riguarda l’intero arco collinare ed è anche conseguenza di una minore presenza dell’uomo sul territorio».