La hall dell’albergo “Gigiolè” di Brisighella è tornata ad illuminarsi e ad animarsi per merito dell’Associazione “La tua mano per la pace-Amici di Padre Querzani ODV”, che ha scelto questo luogo come location della tradizionale mostra mercato autunnale di ricamo e arti femminili.
L’esposizione è l’epilogo del 24° “concorso di ricamo e arti femminili” che ha visto una partecipazione ampia e l’invio di materiale da tutta Italia.
Numerosi i premi in palio, costituiti da prodotti del territorio, assegnati da un’apposita giuria a varie categorie stabilite dal regolamento.
Cinque i ricami ritenuti più meritevoli mentre altri premi speciali sono stati assegnati per lavori a tema.
Tutti i lavori presentati al concorso e tanti altri sono esposti sabato e domenica, dalle ore 10 alle ore 17 presso i locali dell’ex Albergo Gigiolè, fino a fine anno.
Anche quest’anno il ricavato dalle vendite sarà devoluto in beneficenza alle opere del Missionario Saveriano Brisighellese Padre Giovanni Querzani che opera a Bukavu, nella R.D. Congo.
Il ricordo di Elia Farolfi
Quest’anno inoltre le associazioni “La tua mano per la pace-Amici di Padre Querzani ODV” e “C’era una volta il ricamo”, durante la mostra hanno voluto ricordare Elia Farolfi, grande ricamatrice residente a Fognano, venuta a mancare pochi mesi fa.
I figli Tiziana e Fabrizio hanno donato quattro tovaglie da tavola, ricamate con tecniche diverse, da esporre durante la mostra.
“Ringrazio l’Associazione “C’era una volta il ricamo” – dichiara la figlia Tiziana Ferroni – per aver accolto la nostra richiesta di tenere vivo il ricordo di mia madre, che non ha mai mancato all’appuntamento con la mostra.
Il ricamo è sempre stata la sua grande passione, una passione nata quando, poco più che bambina, aveva iniziato a muovere i suoi primi punti sulla tela e che non ha mai abbandonato. Oggi di lei, oltre ai ricordi di una vita, rimane, attraverso i suoi lavori, la testimonianza viva di un’arte, quella del ricamo, che non deve andare perduta ed è necessario tramandare ai nostri figli, ai nostri nipoti, alle nuove generazioni, come se raccontassimo loro una favola. Grazie mamma e grazie a tutte le ricamatrici di ieri, di oggi e di domani.”


















