In Romagna nasce un progetto che unisce eccellenza gastronomica e responsabilità sociale: il Tortellino di Mora Romagnola. Frutto della collaborazione tra Gruppo Spadoni e Botteghe e Mestieri – marchio della cooperativa sociale Aretè, parte di Consorzio Blu – il nuovo prodotto è stato presentato nella suggestiva cornice del Papeete Beach Club di Cervia.

Un prodotto che racconta il territorio

Nasce in Romagna un progetto che ridefinisce il concetto di gusto e responsabilità, risultato della collaborazione tra il Gruppo Spadoni e Botteghe e Mestieri – marchio che contraddistingue i prodotti food artigianali realizzati da Aretè Cooperativa Sociale che fanno parte di Consorzio Blu.

Questa partnership innovativa eleva la cucina tradizionale a veicolo di inclusione e sviluppo sostenibile, presentando un prodotto che è molto più di un semplice alimento. L’iniziativa è stata presentata nella cornice del Papeete Beach Club di Cervia con il lancio del ‘Tortellino di Mora Romagnola’, un nuovo prodotto gastronomico che unisce l’eccellenza alimentare all’etica e alla responsabilità sociale.

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Il Tortellino è uno scrigno che racchiude una storia di filiera locale, di eccellenza e di profonda collaborazione. È il frutto dell’incontro tra il Gruppo Spadoni, azienda leader nella lavorazione e produzione di farine, produttrice di prodotti caseari da materie prime proprie, carni di Mora Romagnola, provenienti da allevamenti propri, birre e liquori con Botteghe e Mestieri, una realtà che, attraverso il cibo, lavora quotidianamente per costruire percorsi di inclusione lavorativa e di riscatto sociale.

Isola: “Una storia che nasce dal rapporto tra cultura e senso civico”

“Ancora una volta, dietro un prodotto gastronomico si racconta una storia originale,” ha affermato il sindaco di Faenza, Massimo Isola. “Non raccontiamo solo una storia che nasce dal rapporto tra natura e cultura, ma che nasce anche dal rapporto tra cultura e senso civico, quello dell’inclusione sociale.”

Il Tortellino di Mora Romagnola nasce da un’attenta selezione di materie prime, autentici custodi del sapore e della cultura romagnola. Il cuore del tortello è realizzato con le salutari e sostenibili carni suine della razza Mora Romagnola, proveniente dall’allevamento del Gruppo Spadoni situato sulle colline del borgo di Brisighella, a Zattaglia, dove gli animali vivono allo stato semibrado.

Qui, in spazi aperti e controllati, si muovono liberamente, si nutrono in modo naturale (ghiande e ciò che trovano nei boschi), bevono acqua che arriva direttamente da sorgenti naturali e rispettano i loro cicli di riproduzione, in un ambiente ecologico e compatibile. Questo approccio, che richiede dalle due alle tre volte del tempo rispetto ai suini bianchi per raggiungere lo stesso peso, garantisce carni fresche e salumi di qualità superiore.

Le carni vengono lavorate nel laboratorio di Brisighella, presso le Officine Gastronomiche Spadoni con la massima cura e nel pieno rispetto degli standard di igiene e sicurezza. La carne di Mora Romagnola si distingue per il sapore autentico, la marezzatura naturale e l’eccellente qualità nutrizionale, portando in tavola un prodotto che racconta la storia del territorio e ne preserva le radici più profonde.

Anche la sfoglia del tortello racconta una storia di legame indissolubile con la terra. Viene ottenuta utilizzando la farina Emilia-Romagna del Molino Spadoni, ricavata esclusivamente da grani coltivati nel territorio regionale. Si tratta di una farina pensata specificamente per la pasta fresca fatta a mano, come solo questa regione sa fare, capace di garantire elasticità, profumo e una tenuta perfetta in cottura, nel pieno rispetto della tradizione romagnola. La scelta della filiera corta non è solo una garanzia di qualità superiore, ma anche un gesto consapevole verso la sostenibilità: riduce l’impatto ambientale legato ai trasporti, sostiene l’agricoltura locale e valorizza un modello produttivo etico e trasparente.

Bassi (Gruppo Spadoni): “Salvato una razza sull’orlo dell’estinzione”

“Abbiamo riportato in vita una razza che 30 anni fa contava non più di 40 capi” ha raccontato Beatrice Bassi del Gruppo Spadoni. “Il progetto di recupero della Mora Romagnola, realizzato con la Facoltà di Agraria e genetisti, ha permesso di ricostruire le linee di sangue originali, garantendo la purezza di una delle razze autoctone italiane più preziose”.

La collaborazione tra un’azienda leader nel settore agroalimentare e una cooperativa sociale. Il valore dell’inclusione sociale

Il Tortellino di Mora Romagnola non si limita a unire eccellenze gastronomiche; è il risultato di un progetto di collaborazione tra un’azienda leader nel settore agroalimentare e una cooperativa sociale che ha l’obiettivo di offrire opportunità di inserimento lavorativo a coloro che risultano penalizzati in tale ambito, attraverso un lavoro artigianale.

La preparazione del tortello è affidata interamente a Botteghe e Mestieri, una realtà che ogni giorno si impegna a trasformare il cibo in uno strumento di inclusione e crescita personale.

Nel laboratorio di Botteghe e Mestieri, infatti, si intrecciano percorsi formativi e professionali. Scopo dell’iniziativa è dare continuità ad una esperienza di alto valore umano e educativo e il cibo, in questo caso, diviene molto più di un semplice prodotto: si trasforma in relazione, inclusione e possibilità concreta di riscatto.

Un modello che unisce impresa e cooperazione sociale

Molino Spadoni ha scelto di affiancare Botteghe e Mestieri non soltanto per condividere un progetto gastronomico, ma per costruire un percorso di responsabilità sociale culinario concreto.

Da un lato c’è l’esperienza e la capacità produttiva di un’azienda che da anni investe con convinzione nella qualità delle materie prime e nell’innovazione della tradizione; dall’altro c’è la forza educativa e inclusiva di una cooperativa che ogni giorno dimostra come il lavoro possa essere una leva fondamentale di emancipazione, persino per chi parte da situazioni di marginalità. È un modello che unisce impresa e cooperazione sociale, generando un valore che non è solo economico ma profondamente culturale e umano.

“Serritelli (Botteghe e Mestieri): “Quando si parla di inclusione c’è una connotazione compassionevole ma il nostro scopo è generare prodotti di qualità alta ed essere giudicati per il nostro lavoro”

Pio Serritelli, Ad di Consorzio Blu e presidente di Botteghe e Mestieri, ha spiegato la filosofia alla base di Botteghe e Mestieri: “C’è sempre una connotazione un po’ compassionevole quando si parla di inclusione sociale, che è il primo aspetto che cerchiamo di rimuovere, perché riteniamo che sia il primo limite a un’inclusione effettiva. Il nostro scopo è generare prodotti di elevata qualità ed essere giudicati per quello“.

Il brand Botteghe e Mestieri si distingue per iniziative che uniscono sapientemente artigianalità, gusto e una marcata attenzione ai temi ambientali e sociali. Tra i progetti già realizzati con successo spicca il ‘Tortello al granchio blu’, ideato per valorizzare una risorsa che, da problema, è stata trasformata in opportunità e che oggi rappresenta una sfida significativa per il comparto della pesca in Adriatico. Queste iniziative non sono soluzioni definitive, ma piccoli gesti concreti che mettono in circolo idee e sperimentazioni, senza mai perdere di vista l’ironia e la profonda volontà di costruire percorsi nuovi, anche a partire da ciò che potrebbe inizialmente sembrare un limite.

Un prodotto ambasciatore di Romagna

“Quando si degustano piatti come questi,” dichiara l’Assessora Roberta Frisoni “è fondamentale, oltre a proporre una pietanza, raccontare la storia che si cela dietro un prodotto come il Tortellino di Mora Romagnola. L’unione tra gastronomia e solidarietà è un valore aggiunto che rende il turista fiero di poter raccontare la sua esperienza”.

L’obiettivo di questa importante collaborazione è fare del Tortellino di Mora Romagnola un prodotto non solo gustoso e realizzato con le eccellenze del territorio, ma anche un simbolo – sulla scia di quanto Botteghe e Mestieri ha già intrapreso – di un nuovo modo di fare economia, dove il cibo si trasforma in un veicolo di inclusione e sviluppo locale.

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Il Tortellino verrà proposto durante alcune iniziative, prime tra tutti durante la manifestazione Cinema DiVino, in diverse varianti, e nei prossimi mesi sarà messo in commercio per chi vuole scegliere un prodotto non solo buono ma anche solidale.

Alla conferenza stampa di presentazione erano presenti tra gli altri: Roberta Frisoni, Assessora Regionale al Turismo; Massimo Isola, Sindaco di Faenza; Beatrice Bassi, Amministratore Delegato di M.C. e Casa Spadoni, e Dirigente di Molino Spadoni; Katia Ceccarelli e Pio Serritelli, rispettivamente Presidente di Consozio Blu e Amministratore Delegato di Consorzio Blu e Presidente di Botteghe e Mestieri.