L’estate 2025 è arrivata e per gli scout faentini sarà piena di campi estivi, tende, camminate e tante avventure. L’anno scout è iniziato tra settembre e ottobre e da allora quasi tutte le settimane i giovani dei quattro gruppi faentini si sono trovati a fare attività, giochi e tanto servizio. Ma l’estate porta sempre con sé tante nuove cose. In particolare i più grandi del noviziato e clan (ragazze e ragazzi dai 16 ai 21 anni). Sono anni in cui il servizio, la comunità, la fede e il fare strada assieme sono i punti cardine del percorso educativo; e sulla base di questi costruiscono tutto l’anno scout. I giovani sono protagonisti al cento per cento delle attività, secondo il motto del fondatore Baden-Powell “ask the boy”. La route estiva, così si chiama il campo estivo dei più grandi, viene organizzata e scelta dai giovani stessi, i capi li supportano e aiutano, ma il grosso del lavoro lo fanno loro, i rover e le scolte. Scelgono la route in base alle necessità e desideri della loro comunità, su tre macro categorie: cammino, fede e servizio; ognuna di queste ha diverse caratteristiche. La route di cammino punta sul fare strada insieme, spesso in tenda cambiando posto in cui si dorme. Oppure c’è il campo di servizio dove l’obiettivo è conoscere e mettersi al servizio di una realtà che si vuole scoprire (qualche anno fa, per esempio, il Faenza 1 andò a fare servizio a Scampia per una settimana, oppure il clan di Modigliana andò in Croazia in una piccola città).
Le route del noviziato
I noviziati, ovvero i ragazzi del 2008, che hanno terminato lo scorso anno il loro percorso in reparto, e che sono alla loro prima esperienza di route, faranno del cammino per rafforzare il gruppo e per scoprire assieme il bello del cammino e la gioia della comunità.
Il noviziato del Faenza 1 (San Francesco) andrà in Slovenia, una terra nuova per tutti loro e ricca a livello naturalistico, con un insieme di paesaggi disparati, delle salite ripide e brulle, ai laghi fino a pascoli verdi, ripercorrendo anche sentieri della Prima guerra mondiale.
Il Faenza 4 (San Savino), che è già in viaggio proprio mentre andiamo in stampa in Val di Sole, in mezzo alle Dolomiti del Brenta, al gruppo del Adamello, in una valle verdeggiante bagnata dal Noce. E ancora, il Faenza 2 (San Giuseppe) camminerà nelle Pale di San Martino, un gruppo montuoso delle Dolomiti (il più esteso) tra il Trentino e il Veneto, tra valli, rocce e paesaggi mozzafiato in quota. Mentre il noviziato del Faenza 3 (San Marco) andrà in Abruzzo, nel parco naturale del Sirente-Velino nella zona dell’Aquila; un territorio alquanto brullo e che «sarà una sfida per noi, l’obiettivo è quello di mettersi alla prova e rafforzare il gruppo», ci raccontano.
L’estate dei clan
Quest’anno anche per i clan è andata per la maggiore la route di cammino, per rafforzare il gruppo nelle fatiche e difficoltà e vedere posti nuovi, immersi nella natura. In queste settimane i lavori di preparazione sono all’apice, ma hanno condiviso con noi qualcosa.
Il Faenza 1 per esempio percorrerà la Via Spluga, una via piena di storia tra borghi, montagne e gole, che va dalla Lombardia alla Svizzera, percorso che già 2000 era percorsa da mercanti e pellegrini. Il Faenza 2 invece andrà in Valle d’Aosta, un percorso atipico per i turisti, ma non per gli scout; partendo da Aosta, tra salite, prati e valli, fino al riuscire a vedere da vicino i giganti delle Alpi: il Monte Bianco, il Monte Rosa e il Cervino. Un viaggio alla riscoperta della fatica, dei silenzi e soprattutto dello stare insieme nella natura. Il Faenza 3 farà una route il cui fulcro sarà quello di mettere al centro non solo la bellezza del paesaggio, ma soprattutto il prendersi cura dei propri compagni di viaggio, andranno nella zona della Valsugana, una valle del Trentino. Ci raccontano che il percorso non avrà enormi dislivelli di modo da poter includere tutti, ma che vivranno una route di cammino all’insegna della comunità, della crescita personale e spirituale, con tantissime attività e riflessioni.
Il Faenza 4, un’estate in carcere
Il clan del Faenza 4, invece, ha fatto una scelta particolare, un mix tra route di servizio e route di cammino, tutto questo nella zona di Trento. Li aspettano quattro giorni di cammino immersi nelle Alpi e altri tre giorni a Trento, scoprendo una realtà diversa: il carcere. I ragazzi, aiutati dai loro capi, hanno preso contatti con la consulta regionale delle associazioni della giustizia riparativa, guidata della ex deputata Lucia Fronza Crepaz, e grazie alla collaborazione delle istituzioni sono riusciti a ottenere incontri e attività con tutte le realtà che riguardano il carcere, detenuti, garante dei detenuti. «Una scelta condivisa, nata da un confronto tra i ragazzi, che si sono mostrati desiderosi di approfondire una realtà così complessa – ci raccontano i capi clan Francesco Savorani e Eugenia Bandini -. Oltre alla parte di cammino, stiamo ancora definendo nel dettaglio i contorni dell’esperienza, ma si tratterà di un percorso denso e immersivo dove si farà servizio direttamente nelle realtà di misura alternativa, nelle associazioni che operano dentro il carcere ed è previsto un accesso alla Casa circondariale di Bolzano». «Si svolgerà in Trentino – proseguono -, zona che abbiamo scoperto distinguersi per una gestione penitenziaria all’avanguardia, dove operano numerosi progetti. La nostra esperienza si muoverà attorno a tre assi fondamentali: giustizia retributiva, giustizia rieducativa e giustizia riparativa. Con occasioni di incontro diretto e servizio con persone detenute o in misura alternativa, familiari e vittime, saranno questi gli orizzonti attraverso cui il clan proverà a comprendere e a diventare consapevole del sistema carcerario, le sue criticità e le sue trasformazioni, oltre che del ruolo che ciascuno di loro e di noi può avere». Insomma anche quest’anno i giovani scout faentini partiranno per nuove strade, e noi non vediamo l’ora che tornino così da poterci raccontare le loro avventure.
Diego Tampieri