Una scoperta d’archivio riporta alla luce un episodio dimenticato del XVI secolo: il caso di don Domenico, sacerdote di Riolo Terme accusato di eresia e perseguito dall’Inquisizione nel 1526. A raccontarlo è un documentario pubblicato dal canale divulgativo “La Gilda dell’economia e della storia”, basato su fonti notarili conservate nel nuovo Polo Archivistico Faentino.
Don Domenico, un sacerdote perseguitato: la storia
Il video-documentario Il primo inquisito di Romagna: Don Domenico, 1526, pubblicato dal canale YouTube La Gilda dell’economia e della storia, ricostruisce un raro episodio di inquisizione nella Romagna del Cinquecento, avvenuto tra Riolo Terme e Faenza.
La vicenda riguarda don Domenico, sacerdote originario di Brisighella e attivo a Riolo Terme, accusato di stregoneria e eresia. Secondo il racconto ricostruito dagli autori, alcuni oppositori locali denunciarono il sacerdote per aver “stregato” bambini e per aver preso parte, “andando in corso” (ossia volando), a raduni di streghe.
La denuncia fu raccolta da un frate francescano predicatore e trasmessa al padre Bernardino, inquisitore generale della Romagna, la cui sede si trovava presso il Convento dei Frati Minori di Faenza.
Nel giugno del 1526, don Domenico fu convocato a Faenza insieme al notaio Filippo Callegari, suo difensore. Nonostante Callegari lo definisse un «homo da bene», il sacerdote fu sottoposto a tortura. In preda alla sofferenza, arrivò persino ad accusare il notaio come complice, ritrattando poi tale affermazione. Don Domenico morì poche settimane dopo, all’inizio di agosto. In seguito, l’inquisitore confiscò tutti i suoi beni, tra cui due case vendute successivamente a cittadini faentini.
Una fonte preziosa: il registro notarile di Filippo Callegari
A rendere unica questa ricostruzione è la fonte utilizzata: non si tratta degli atti ufficiali dell’Inquisizione, gran parte dei quali andati persi o distrutti, ma di un registro notarile appartenente a Filippo Callegari, notaio riolese e discendente di una famiglia di notai attivi sin dal Quattrocento.
Il registro di Callegari è oggi conservato presso la Sezione di Archivio di Stato di Faenza, ospitata nel nuovo Polo Archivistico Faentino di via Antonio Zucchini 29. Si tratta di una testimonianza importante anche per gli studiosi della storia della Chiesa locale, in quanto ricostruisce non solo i passaggi del processo ma anche l’impatto che questi eventi ebbero sulla vita civile e sulla gestione patrimoniale.

Il documentario è visibile a questo link: https://youtu.be/k6UUFoxCjeQ?si=0E6QkN8DsE4KAy8H
L’Archivio cresce: i primi dati di affluenza
Il Polo Archivistico Faentino, inaugurato lo scorso 22 maggio e aperto al pubblico dal 27 maggio, ha già registrato una buona affluenza nel suo primo mese di attività.
Tra il 27 maggio e il 27 giugno, il Polo ha accolto 75 presenze, di cui 70 dedicate ad approfondimenti amministrativi e 5 a ricerche storiche. Parallelamente, la Sezione di Archivio di Stato ha ricevuto 43 accessi, di cui 34 per motivi di studio e 9 per pratiche amministrative.