Partiranno a piedi l’8 agosto da Faenza, per arrivare entro il 15 a Siena, alla vigilia del Palio dell’Assunta.
Nove giovani faentini, appartenenti a rioni diversi, si metteranno in cammino da Faenza a Siena
A fare questa esperienza un gruppo di 9 giovani faentini, appartenenti a diversi rioni della città ma legati da una comune passione per la storia e la tradizione. Tra loro anche un cavaliere del Niballo, un caporione e diversi sbandieratori.
L’iniziativa, che significativamente prende il nome di “Da Torre a Torre”, intende collegare idealmente la Torre dell’Orologio di Faenza alla celebre Torre del Mangia di Siena, tracciando un ponte spirituale e culturale tra due comunità che – pur distanti geograficamente – hanno condiviso pagine comuni nel libro della storia italiana.
C’è un filo invisibile che lega Faenza a Siena
Non un semplice viaggio, ma un vero e proprio cammino di fratellanza, un gesto simbolico di incontro tra città che nel passato dialogavano tra ambascerie, eserciti e alleanze, e che oggi si ritrovano nel segno dell’amicizia e della pace.
C’è un filo invisibile che lega Faenza a Siena. Non lo si vede, ma lo si sente nei cori delle contrade, nei colori dei drappi, nei battiti del cuore che accelerano al suono del tamburo. È un legame fatto di cultura paliesca, di rivalità antiche e di fratellanza profonda. Anche Faenza, come Siena, prova a vivere e respirare il Palio. Rioni, bandiere, cori sono il cuore pulsante di una comunità che, pur divisa dalla competizione, è unita da un’identità comune.
Un cammino che vuole celebrare ciò che unisce le due città
Questo cammino celebra ciò che unisce Faenza e Siena: la forza della rivalità che nobilita, non quella che divide, ma quella che sprona a migliorarsi. Essere parte di un rione, che sia il Rosso, il Giallo, la Tartuca o l’Aquila, significa portare sulle spalle una storia, e nel cuore una responsabilità: va custodita, onorata, tramandata.
“Da Torre a Torre” non è solo un viaggio. È un’offerta di fratellanza tra due città, tra due culture paliesche; un gesto per accorciare le distanze, per conoscere, condividere, imparare.
I giovani faentini porteranno con sé le loro storie e i colori dei loro rioni, per incontrare altre storie, altri colori. Ogni passo sarà un dialogo, ogni incontro un’opportunità, ogni tappa un tassello di quel mosaico straordinario che è l’Italia dei campanili, delle torri e delle tradizioni. La Torre del Mangia, non sarà la fine del viaggio: sarà l’inizio di un nuovo legame, più forte, più consapevole, tra chi vive il Palio non solo come una corsa, ma come uno stile di vita.
“Questo cammino celebra ciò che unisce Faenza e Siena: la forza della rivalità che nobilita, non quella che divide, ma quella che sprona a migliorarsi. L’appartenenza a una comunità che, nel cammino della vita, non ti lascia mai indietro”, ha dichiarato Daniele Lama, capo rione del Giallo.
Gabriele Garavini