Due prove scritte e un colloquio orale. L’Esame di Stato 2025 si apre domani, mercoledì 19 giugno con la prova di Italiano, uguale per tutti gli indirizzi scolastici. Giovedì 20 sarà la volta della seconda prova, diversa per ciascun percorso: Latino per il classico, Matematica per lo scientifico, Informatica per gli indirizzi tecnici. I colloqui orali, che si apriranno a partire da lunedì 23, verranno strutturati a partire da uno spunto iniziale proposto dalla commissione, con l’obiettivo di valorizzare collegamenti tra materie, competenze e percorsi individuali. Il punteggio finale sarà determinato da un massimo di 40 crediti scolastici e 60 punti ottenibili nelle prove, con la possibilità di aggiunta di 5 punti bonus per studenti meritevoli.

Michelangelo Ragazzini: «Lo scientifico? Sì, ma ci penserei meglio»

Al liceo scientifico Torricelli-Ballardini, Michelangelo Ragazzini è arrivato in fondo con un misto di sollievo e disincanto. «Sono sereno, ho i crediti e mi sento abbastanza tranquillo. Però sì, diciamo che non ho ancora studiato tantissimo…». La maturità la affronta senza troppe aspettative. «È una scuola impegnativa, non lo nego. Probabilmente lo rifarei, ma oggi ci penserei meglio». Il suo Capolavoro è stato una riflessione sul film giapponese The Monster – L’innocenza, visto durante l’anno scolastico: «Una pellicola che ci ha fatto discutere, ma la verità è che il capolavoro è un’attività che molti vivono con confusione. Spesso è qualcosa che non si lega nemmeno a ciò che si è fatto in classe. Non è molto chiaro come debba funzionare». Michelangelo è stato anche rappresentante d’istituto. «Un’esperienza faticosa, ma lavorare con gli altri rappresentanti è stato bello. Mi sono divertito». Dopo l’estate, il futuro resta ancora incerto: «So che continuerò a studiare, ma non ho ancora deciso in che ambito». Guardandosi indietro, riconosce il peso di cinque anni segnati da eventi eccezionali. «Il Covid ha inciso molto: la didattica a distanza mi ha tolto ogni stimolo. L’alluvione, invece, non mi ha toccato direttamente, ma per altri è stato un momento drammatico. In ogni caso, è stato un quinquennio fuori dall’ordinario».

Giuseppe Celiento: «Sogno una vita semplice, piena di esperienze»

«Questa è la mia prima vera prova. Sono ansioso, sì. Ma anche curioso». A parlare è Giuseppe Celiento, maturando della 5ª B Grafica dell’istituto tecnico Oriani. Il suo esame comprenderà anche una prova pratica, che lo preoccupa: «Non sapere esattamente cosa capiterà mi agita. È difficile prepararsi a qualcosa che può cambiare da un giorno all’altro. Ma so di avere gli strumenti per affrontarlo». Il bilancio del suo percorso è positivo. «Questa scuola mi ha dato tanto, non solo sul piano delle competenze. Ho trovato insegnanti che mi hanno seguito davvero, e compagni con cui ho condiviso un percorso di crescita personale. Mi sento cambiato rispetto a quando ho iniziato». Anche lui ha vissuto gli anni del Covid e dell’alluvione: «Il lockdown in terza media ha cancellato il nostro primo esame. Ora, invece, sentiamo tutta la solennità della maturità. È un passaggio vero, che pesa. Ma anche per questo è importante». Giuseppe guarda al futuro con equilibrio: «Non sogno la fama né la ricchezza. Voglio fare una vita che mi soddisfi. Inizierò a lavorare subito, nel settore della grafica o forse altrove. Non ho paura di cambiare strada. L’importante è farlo con passione». Ha anche un sogno più grande: «Vorrei viaggiare, scoprire nuovi modi di pensare. Conoscere persone diverse, culture diverse. Contaminarsi, nel senso più bello del termine. Questo, più di tutto, mi fa sentire vivo».

Denise Soldato: «Cinque anni intensi, ora inizia una nuova fase»

È determinata e pronta Denise Soldato, della 5ª A Sistemi Informativi Aziendali dell’Oriani. La sua maturità sarà composta dalla prova di Italiano, da una seconda prova di Informatica – con test, analisi, progettazione di database e domande teoriche – e poi il colloquio orale. «Mi sento serena. Certo, sarò tra le ultime a essere interrogata e questo potrebbe aumentare un po’ l’ansia. Ma sto studiando, anche con altri compagni, e questo aiuta. Lavorare insieme sui collegamenti interdisciplinari è utile, anche per alleggerire il peso della preparazione». Quello che la preoccupa sono le informazioni che circolano sui membri esterni della commissione d’esame. «Queste voci generano un certo timore. È differente confrontarsi con docenti sconosciuti, con i quali non si ha la stessa confidenza sviluppata con i professori che ci hanno seguito durante il percorso scolastico». Denise si dice soddisfatta dei cinque anni all’Oriani.«È stato un cammino impegnativo ma ricco. Ho imparato molto, anche grazie a una classe unita e a insegnanti capaci di metterci a nostro agio». Il suo futuro è già tracciato: si è iscritta a Ingegneria Informatica all’Università di Bologna, con l’obiettivo di trasformare la pass ione per la tecnologia in una professione. «Mi immagino al lavoro su progetti stimolanti, nei quali applicare concretamente quello che ho studiato». Prima, però, c’è l’estate. «Farò un viaggio in Spagna con le amiche, poi lavorerò in un centro estivo. A settembre si riparte, ma con una nuova consapevolezza».

Barbara Fichera