Riparte la rassegna teatrale delle scuole secondarie di primo grado di Faenza, nata nel 2010 per volontà di Luigi Antonio Mazzoni, che da quest’anno le sarà ufficialmente dedicata. Il primo istituto a tornare in scena sarà il Carchidio-Strocchi con tre spettacoli ispirati a grandi autori della tradizione teatrale.
Una rassegna dedicata a Luigi Antonio Mazzoni
Torna a Faenza la rassegna “Ci piace recitare”, che coinvolge le scuole secondarie di primo grado e che da questo 2025 sarà intitolata a Luigi Antonio Mazzoni, figura centrale nella promozione del teatro scolastico sul territorio.
Fu proprio lui, nel 2010, a ideare e proporre questa iniziativa come occasione per le scuole di presentare alla città gli esiti dei laboratori teatrali, valorizzando il lavoro educativo e artistico svolto durante l’anno scolastico.
Gli spettacoli in scena al Teatro dei Filodrammatici
Ad aprire la nuova edizione della rassegna sarà l’Istituto comprensivo Carchidio-Strocchi, che porterà in scena tre spettacoli presso il Teatro dei Filodrammatici. Le rappresentazioni, tutte con inizio alle 20.30, seguiranno il seguente calendario:
- 27 maggio: la classe 3ªB presenterà “I vecchi e i giovani”, ispirato a testi di Plauto e Terenzio
- 29 maggio: la classe 1ªB metterà in scena “La fame dà la fama?”, quattro farse tratte dal repertorio di Peppino De Filippo
- 30 maggio: la classe 2ªB proporrà “Amori difficili”, con testi di Carlo Goldoni e Carlo Gozzi
Nei prossimi mesi, grazie ad accordi tra istituti, tutte le scuole cittadine saranno coinvolte nella rassegna, dando continuità al progetto in una prospettiva di rete educativa e culturale.
Teatro a scuola, strumento di inclusione e crescita
Nel percorso scolastico, il teatro e la drammatizzazione rappresentano strumenti fondamentali di inclusione. Ogni alunno può trovare il proprio spazio, ciascuno è parte attiva del gruppo e può esprimersi secondo le proprie capacità. Il laboratorio teatrale diventa così luogo di relazione, cooperazione e riflessione, dove corpo, spazi, tempi e narrazione si intrecciano per generare esperienze significative.
Come scriveva Thomas Bernhard, «ciò che è interessante del teatro è l’incontro tra esseri umani». A scuola, questo incontro è autentico e formativo: stare insieme per un obiettivo comune educa all’ascolto, alla presenza, al rispetto reciproco.