Un evento conviviale per far conoscere la lunga storia dell’orienteering a Faenza, tra didattica, gare nazionali e inclusione sociale. Protagonisti i tecnici Vittorio Ercolani e Mattia Rontini.
L’orienteering raccontato dai protagonisti della sua storia faentina
Il Panathlon Club Faenza dedica il suo incontro conviviale di martedì 13 maggio, alle 20.15, presso il bistrot ristorante “Rossini” in piazza del Popolo 22, alla disciplina dell’orienteering, con una serata dal titolo: “L’orienteering a Faenza, una realtà ultra trentennale”.
Ospiti della serata saranno Mattia Rontini, allenatore della nazionale italiana sordi di orientamento e membro della Commissione federale della Federazione Italiana Sport Orientamento (Fiso), e Vittorio Ercolani, tecnico federale Fiso e figura storica della disciplina in città e in Romagna.
Un secolo di orienteering e oltre trent’anni di presenza a Faenza
Nel febbraio 2024, l’orienteering ha festeggiato 100 anni dalla sua nascita. In Italia la disciplina ha ricevuto un primo riconoscimento nel 1986, quando il Coni ha riconosciuto la Federazione Italiana Sport Orientamento come Disciplina Sportiva Associata. Oggi l’obiettivo è l’evoluzione della Fiso in federazione sportiva pienamente riconosciuta.
L’orienteering è uno sport che unisce orientamento e attività fisica, con percorsi nei quali bisogna trovare, nel minor tempo possibile, punti di controllo segnalati su mappe topografiche tramite simboli specifici e lanterne bianco-arancioni. Le discipline praticate includono la corsa, la mountain bike, lo sci e il trail orienteering. Si tratta di uno sport adatto sia all’agonismo sia alla pratica ricreativa, con grande valore educativo e formativo.
Da Riolo Terme al successo scolastico e federale
L’arrivo dell’orienteering nel territorio faentino risale al 1990, quando Vittorio Ercolani, insegnante a Riolo Terme, partecipò a un corso nazionale a Casalecchio di Reno e intravide il potenziale formativo di questa disciplina. Fondò così una sezione orienteering all’interno della Atletica 85 Faenza, avviando le prime attività scolastiche.
Nella primavera del 1990, presso il parco “Roberto Bucci” di Faenza, si svolse la prima gara dei Giochi della Gioventù, con la partecipazione di quattro scuole di primo grado e 130 studenti. In pochi anni, l’attività si estese alla maggior parte degli istituti della provincia. Nel 2000, la fase provinciale dei Giochi Sportivi Studenteschi coinvolse 20 scuole e quasi 300 studenti tra medie e superiori.
Tante mappe, tante gare, uno spirito educativo e inclusivo
Nel tempo sono state realizzate numerose mappe a colori su tutto il territorio, tra cui Ravenna, Forlì, Riolo Terme, Casola Valsenio, Lido di Dante, San Benedetto in Alpe e Passo Colla. Alcune di queste sono state sedi di gare di Coppa Italia.
Oggi l’orienteering è promosso localmente dalla società Carchidio-Strocchi di Faenza, che organizza corsi per giovani e adulti, gare scolastiche e competizioni federali, compresi i Campionati Italiani Sordi.
Negli ultimi anni, la disciplina si è distinta anche a livello nazionale grazie alla collaborazione con la Società Sport Sordi Faenza ASD. Eventi come i Campionati Italiani Sordi, svolti tra Faenza, Riolo Terme e Casola Valsenio, hanno confermato il valore inclusivo e sociale dello sport, coinvolgendo l’intera comunità.
Tra i protagonisti della realtà faentina figurano Vittorio Ercolani, considerato una delle colonne portanti del movimento, e Mattia Rontini, già atleta e oggi allenatore federale. Spicca inoltre la presenza di Daniele Jabr, direttore tecnico della nazionale sordi e partecipante alle Deaflympics 2022 in Brasile.