Il servizio sanitario regionale consolida un altro passaggio della rete territoriale dell’assistenza primaria, con l’introduzione di nuove forme organizzative per rispondere ai mutamenti sociodemografici e garantire cure più prossime.

Nascono le Aggregazioni funzionali territoriali (Aft) e le Unità complesse di cure primarie (Uccp)

Nei giorni scorsi la Giunta regionale ha approvato l’”Atto di programmazione regionale per la istituzione e attuazione delle forme organizzative della medicina convenzionata Aft e Uccp”. Il documento mira a rafforzare la sanità territoriale attraverso la creazione di Aggregazioni funzionali territoriali (AFT) e Unità complesse di cure primarie (UCCP), pensate per migliorare l’accesso alle cure, la presa in carico dei pazienti cronici e fragili e l’integrazione tra i professionisti sanitari. 

Un’organizzazione capillare e dettagliata: per ciascuna Azienda USL della regione il piano definisce l’articolazione territoriale, le sedi e le tipologie. Tra gli obiettivi di questa nuova organizzazione c’è la partecipazione ai piani nazionali di prevenzione e cronicitàil governo delle liste d’attesal’appropriatezza clinica e prescrittival’assistenza domiciliare.

Un percorso presentato oggi a Bologna nel corso di un incontro nella sede della Regione, dall’assessore alle Politiche per la salute, Massimo Fabi, con i sindacati Confederali Cgil, Cisl, Uil.

Il nuovo assetto organizzativo

L’Emilia-Romagna, già pioniera nell’orientamento verso la sanità territoriale con l’istituzione delle Case della Salute nel 2010, prosegue su questa strada implementando il nuovo assetto organizzativo previsto dal decreto ministeriale 77/2022. Fulcro di questa rete sono infatti le Case della comunità, sedi preferenziali per le Aft e le Uccp, e luoghi di raccordo con i cittadini per percorsi assistenziali innovativi. L’Emilia-Romagna è tra le prime regioni in Italia per il numero di Case della comunità attive, sono già 141.

Questa organizzazione mira a rafforzare il ruolo della medicina territoriale come primo punto di contatto e riferimento per la salute della comunità.

Le Aggregazioni funzionali territoriali (Aft) sono forme organizzative monoprofessionali (composte cioè esclusivamente da medici) che coinvolgono medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e specialisti ambulatoriali. Condividono strumenti di valutazione della qualità, linee guida, protocolli operativi e sistemi informativi per migliorare l’assistenza e i processi decisionali. Hanno un referente che concorre a garantirne il funzionamento e la buona organizzazione.

Devono garantire la continuità assistenziale, la presa in carico dei pazienti cronici, la partecipazione a programmi di prevenzione e la riduzione degli accessi impropri al pronto soccorso. Ogni Aft avrà una sede riconoscibile, spesso all’interno di una Casa della Comunità, che garantirà l’attività ambulatoriale in modo continuativo e accessibile

La popolazione di riferimento dell’Aft è compresa tra i 7mila e i 30mila assistiti, con alcune eccezioni che, per particolari e motivate esigenze quali la densità abitativa, possono arrivare a 45mila.

Le Unità complesse di cure primarie (UCCP) rappresentano invece forme organizzative multiprofessionali (sono presenti medici, ma anche altri professionisti) che operano in modo integrato all’interno delle Case della Comunità o in altre strutture sanitarie. Le Uccp coordinano e integrano medici di assistenza primaria, pediatri, specialisti ambulatoriali, infermieri, assistenti sociali e altri professionisti sanitari per rispondere ai bisogni di salute complessi.

Ogni Aft, creando un sistema interdipendente, è collegata funzionalmente alla propria Uccp di riferimento. Il coordinamento delle Uccp è affidato a una figura professionale che collabora con il distretto per l’organizzazione dei percorsi assistenziali e la gestione delle risorse.  

Il monitoraggio

Un sistema informativo regionale fornirà dati epidemiologici e analitici per monitorare le attività, condividere standard clinici e organizzativi, e valutare il raggiungimento degli obiettivi di salute, definiti dalla programmazione regionale e aziendale, da parte di AFT e UCCP.