Il governo ha annunciato un piano straordinario decennale da 1 miliardo di euro per la ricostruzione e la messa in sicurezza del territorio nelle regioni Emilia-Romagna, Toscana e Marche, colpite dalle recenti alluvioni. Il fondo partirà dal 2027, ma si stima che già nel triennio 2025-2027 possano essere disponibili circa 300 milioni. La Regione Emilia-Romagna accoglie positivamente lo schema del decreto, pur auspicando modifiche e miglioramenti nel corso dell’iter parlamentare
Musumeci: “Immaginiamo programma straordinario per ricostruzione e messa in sicurezza del territorio da 1 miliardo di euro”
“Prevediamo di finanziare un programma straordinario pluriennale da 1 miliardo di euro, sicuramente secondo uno spazio temporale che possa consentire alle istituzioni di poter utilmente impegnare il denaro.
Quindi immaginiamo un piano di 10 o 12 anni, poco conta, dopo aver destinato le risorse distribuite in base alle esigenze delle regioni Emilia Romagna, Marche e Toscana”.
Ad annunciarlo il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci, in conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri di oggi, come riportato da Ansa.
“Abbiamo il dovere di correre perché – ha detto ancora Musumeci – in queste regioni il ripetersi degli eventi, nelle stesse aree fluviali, determina una condizione di stallo e quindi una esasperazione da parte delle popolazioni coinvolte.
Immaginiamo quindi un programma straordinario pluriennale per gli interventi di ricostruzione ma anche uno per la messa in sicurezza del territorio. Un piano” tuttavia “che deve essere formulato su proposta del commissario straordinario entro il 31 maggio del 2026″.
de Pascale: “In attesa del testo definitivo, buona base di partenza. Accolte alcune nostre richieste”
Dalla Regione Emilia-Romagna il giudizio rimane sospeso su questo decreto, in attesa della “bollinatura” definitiva.
“La base di partenza però, afferma il presidente de Pascale, è buona. Sono state accolte alcune nostre richieste e la Regione Emilia-Romagna è disponibile a dare il proprio contributo, per migliorarlo e perfezionarlo ulteriormente.”
Insieme alla sottosegretaria alla Presidenza con delega alla Protezione civile, Manuela Rontini, de Pascale ha incontrato oggi la stampa commentando i cinque ambiti di intervento contenuti nel provvedimento: perimetro d’azione, governance e strumenti operativi; semplificazione e accelerazione dei contributi per la ricostruzione privata; velocizzazione degli interventi di ricostruzione pubblica in corso; Programma decennale per la riduzione del rischio idraulico e idrogeologico da un miliardo di euro; supporto alla capacità operativa delle amministrazioni territoriali.
Uno dei temi più importanti è la previsione del fondo pluriennale, a partire dal 2027. Un fondo specifico, “su cui ci siamo battuti- ha sottolineato de Pascale-: uno strumento che riconosce al nostro territorio un fattore di rischio più elevato rispetto alla media nazionale. L’auspicio è di ‘mettere a terra’ più opere per il 2025-26-27, stimiamo di poter contare su 300 milioni di euro.
Speriamo di poter aumentare il ritmo degli interventi; come Regione, non avendo indebitamento, siamo disponibili a studiare anche meccanismi d’anticipo delle risorse”.
“Lo schema del decreto ci convince”
Ancora in assenza di un testo “bollinato”, dunque, “riteniamo utile condividere alcune riflessioni, anche perché un decreto-legge ha tempi molto serrati ed è utile impostare subito un dibattito per supportare il Parlamento sulle scelte di conversione del provvedimento” ha esordito de Pascale, evidenziando l’importanza dell’approvazione in sé del decreto, “sebbene in ritardo, perché dagli eventi alluvionali dell’autunno 2024 ad oggi ne è passato del tempo”.
Poi, l’analisi di quanto previsto come perimetro d’azione, governance e strumenti operativi: la fusione delle due emergenze, 2023 e 2024, la proroga delle funzioni commissariali fino a maggio 2026, l’inizio di una nuova fase di lavoro, con una nuova struttura e gli enti territoriali più protagonisti, “tutto questo come schema ci convince”, ha commentato de Pascale.
Per quanto riguarda la semplificazione e accelerazione dei contributi per la ricostruzione privata, “ci sarà una ricognizione reale dei fabbisogni” ha annunciato il presidente. Il governo ha stanziato 1 miliardo 900mila euro, al momento ne sono stati richiesti poco più di 300 milioni, “ma non c’è ancora un ammontare complessivo del danno ai privati”.
La Regione, ha ricordato de Pascale, aveva chiesto una procedura “speditiva” per indennizzi di piccole-medie dimensioni (“stiamo trattando, di fatto, una famiglia che deve chiedere 25mila euro come una che ne deve chiedere 200mila”).
Fuori dal decreto le semplificazioni richieste dai comitati sulle procedure urbanistiche-edilizie
Così come non sono presenti, al momento, le semplificazioni richieste dai comitati sulle procedure urbanistiche-edilizie. “Su tutto questo-ha commentato il presidente- c’è margine di miglioramento”.
Sono “identificate” (poiché c’è il titolo nel decreto) le norme per la sburocratizzazione e la semplificazione delle opere pubbliche complesse (come le casse di espansione), “è un aspetto che stiamo approfondendo perché l’avevamo posto all’attenzione ripetutamente in questi mesi: finora le norme sono rimaste ordinarie”.
Questo tema è strettamente connesso a quello delle risorse: il governo aveva identificato 2 miliardi e 800 milioni di euro per le opere pubbliche, non per la riduzione del rischio ma per la ricostruzione di quanto distrutto.
Dalla cifra, ha ricordato de Pascale, sono escluse le opere completamente nuove (casse di espansione, aree allagabili); con l’ultima ordinanza, la 13 ter, “residuano” 50-60 milioni di euro circa, ai quali, per il 2025-2026, “speriamo si aggiungano i soldi del Dipartimento nazionale di Protezione civile per l’emergenza 2024”.
Grossa novità prevista dal decreto sono i 100 milioni l’anno che si aggiungerebbero “strutturalmente”, dal 2027 fino al 2037, per Emilia-Romagna, Toscana e Marche.
“Mi batterò perché il decreto sia perfezionato, evitando scontri politici e arrivando ad un testo realmente condiviso”
“Non sappiamo ancora se il decreto andrà alla Camera o al Senato- ha concluso de Pascale-. Una volta approvato in via definitiva, il commissario straordinario Curcio verrà qui, lo presenteremo insieme all’Assemblea legislativa, al Patto per il Lavoro e per il Clima, ai sindaci e alle sindache, ai comitati. In questi 60 giorni necessari per la conversione, mi batterò perché ci siano miglioramenti e perfezionamenti, al di fuori del terreno dello scontro politico, così da arrivare a un testo realmente condiviso”.
Tassinari (FI): “Dal Governo un’altra risposta concreta per le popolazioni colpite”
«Esprimo grande soddisfazione per l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del nuovo decreto-legge che prevede ulteriori disposizioni urgenti per fronteggiare gli effetti degli straordinari eventi alluvionali che hanno colpito l’Emilia-Romagna, la Toscana e le Marche.
È una misura concreta e necessaria, che dimostra ancora una volta la grande attenzione e sensibilità del Governo Meloni verso i territori in difficoltà e verso i cittadini che hanno subito gravi danni», dichiara l’on. Rosaria Tassinari, deputata di Forza Italia e coordinatrice regionale del partito in Emilia-Romagna.

«In particolare – prosegue Tassinari – saluto con favore la proroga dello stato di emergenza fino al 31 maggio 2026 e l’estensione delle competenze del Commissario straordinario, che potrà così agire in maniera ancora più incisiva anche sugli eventi alluvionali verificatisi nei mesi successivi al 2023. È molto importante che siano stati inclusi anche quei territori recentemente colpiti da nuove emergenze, garantendo così un’azione omogenea e tempestiva.»
«Fondamentale inoltre – sottolinea Tassinari – il rafforzamento del ruolo dei presidenti di Regione in qualità di sub-commissari, affinché la ricostruzione possa procedere con maggiore efficienza e vicinanza alle realtà locali.»
Alluvione, Cavedagna (FDI-ECR): “Due anni dopo, il Governo Meloni ha risposto con i fatti”
“A due anni dalla prima alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna, è doveroso ricordare chi ha agito con responsabilità e chi invece ha voltato lo sguardo. Il Governo Meloni ha provveduto sin dall’inizio a dare risposte concrete e immediate ai territori colpiti. E con l’ultimo decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri, annunciato dal Ministro Musumeci qualche giorno fa, arriva un ulteriore segnale forte: un miliardo di euro per la riduzione del rischio idraulico e idrogeologico, proroga dello stato di emergenza, nuovi fondi per le imprese e semplificazioni decisive per la ricostruzione”. Così si esprime l’eurodeputato di Fratelli d’Italia – ECR Stefano Cavedagna.
“Il decreto approvato dal Governo Meloni – conclude Cavedagna – prevede ristori fiscali per le medie e grandi imprese, già attivati per le piccole, misure per gli imprenditori agricoli e un rafforzamento della governance della ricostruzione. Si tratta di risposte strutturate, pensate per accompagnare la ripartenza e prevenire future tragedie.