Domenica 13 aprile verrà inaugurato un cippo commemorativo dedicato al soldato gurkha Thaman Gurung, che perse la vita sul monte San Bartolo durante la Seconda Guerra mondiale. L’iniziativa, organizzata nell’ambito delle celebrazioni per l’80° anniversario della Liberazione, vedrà la partecipazione di rappresentanze britanniche e indiane, oltre all’Anpi, per ricordare anche le vittime civili di quei drammatici eventi.

La battaglia sul monte San Bartolo

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Thaman Gurung nacque il 2 ottobre 1924 a Singla, nel distretto di Gorkha, in Nepal. Arruolatosi nel 5° Royal Gurkha Rifles (Frontier Force), nel settembre del 1944 fu assegnato al 1° Battaglione della 17ª Brigata della 8ª Divisione Indiana, inquadrata nell’Ottava Armata britannica in Italia. Il 10 novembre 1944, la Compagnia “A”, in cui prestava servizio Gurung, ricevette l’ordine di inviare una pattuglia da combattimento sul monte San Bartolo, una rupe scoscesa e priva di copertura, sotto il controllo delle forze tedesche. Gli accessi erano protetti da numerose mitragliatrici. Con grande abilità, Gurung riuscì ad avvicinarsi alle postazioni nemiche senza essere scoperto. Notando un gruppo di soldati tedeschi pronti a far fuoco sulla sezione avanzata del suo reparto, si lanciò all’attacco, sorprendendo i nemici e costringendoli ad arrendersi. Successivamente, vedendo altri soldati tedeschi pronti a lanciare granate contro i suoi compagni, attraversò una zona scoperta e sotto il fuoco nemico, ingaggiando un combattimento diretto. Grazie alla sua azione, la sua unità poté avanzare, ma a causa della forte reazione tedesca, l’ordine fu di ritirarsi. Gurung coprì il ritiro dei suoi compagni, combattendo fino all’ultimo proiettile e lanciando granate contro i nemici. Quando la sezione avanzata rimase bloccata, decise ancora una volta di esporsi al fuoco avversario. Impugnò una mitragliatrice Bren, si portò sulla cima del monte e aprì il fuoco per proteggere i compagni in ritirata.
Continuò a sparare fino a svuotare due caricatori, consentendo ai suoi commilitoni di mettersi in salvo. Solo allora, sotto il tiro nemico, venne colpito mortalmente. Il suo corpo riposa oggi nel cimitero di guerra Gurkha di Rimini. La sua eroica azione gli valse, postuma, la Victoria Cross, la più alta decorazione militare britannica per il valore in combattimento.

Il riconoscimento postumo

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Il 19 dicembre 1945, durante una parata a Delhi, la Victoria Cross di Thaman Gurung fu consegnata alla madre dal viceré dell’India, Lord Wavell. La medaglia, in bronzo, è uno dei più prestigiosi riconoscimenti militari britannici, istituito dalla regina Vittoria nel 1850. A distanza di ottant’anni dai fatti, il sacrificio del giovane soldato gurkha sarà ricordato con un cippo commemorativo sul monte San Bartolo, proprio nel luogo dove si consumò l’eroico combattimento.

La memoria storica: intervista a Daniele Cesaretti

Per approfondire il contesto storico e il ruolo dei Gurkha in Italia durante la Seconda Guerra mondiale, abbiamo intervistato Daniele Cesaretti, esperto di storia militare, membro onorario della Gurkhas Brigade UK e contributor del sito Victoria Cross. «I Gurkha sono tutti volontari del Nepal – spiega – che si sono arruolati in un corpo dell’esercito inglese di élite. Gli inglesi da 200 anni si servono di questo gruppo. Durante la Seconda Guerra mondiale combatterono a Cassino, sui monti attorno a Forlì e sui monti vicino a Faenza. Da Tredozio, un gruppo di Gurkha e di Sikh avanzava verso Faenza sulle colline sovrastanti Modigliana. Combatterono aspramente contro le truppe tedesche in una battaglia violenta sul monte San Bartolo. Thaman Gurung si comportò da eroe. Fu insignito con la medaglia militare Victoria Cross». L’episodio del soldato Gurkha Thaman Gurung sul monte San Bartolo è poco conosciuto in Italia, ma all’estero è più noto. «È giusto ricordare quest’eroe con un cippo – precisa Cesaretti – , così molti gruppi anche stranieri potranno recarsi sul luogo esatto a rendergli omaggio.»

La cerimonia del 13 aprile

L’inaugurazione del cippo commemorativo avverrà domenica 13 aprile alle 10.30 sul monte San Bartolo, alla presenza di autorità locali e di delegazioni britanniche e indiane. L’evento è inserito nelle celebrazioni per l’80° anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazi-fascismo e vedrà anche la partecipazione dell’Anpi, che ricorderà le numerose vittime civili di Modigliana. Modigliana, infatti, si trovava lungo la Linea Gotica, il sistema difensivo tedesco che tagliava in due la penisola e che fu teatro di violenti combattimenti per mesi. La popolazione locale subì pesanti bombardamenti e molte perdite.

Un segno di memoria

Il cippo dedicato a Gurung rappresenta un atto di memoria e riconoscenza verso un giovane soldato che, a soli 20 anni, sacrificò la propria vita per i compagni e la liberazione.

Il Programma di domenica 13 aprile


Alle 10.30 ci sarà lo scoprimento del cippo in via Dei Frati, lungo la strada che costeggia il Monte San Bartolo, luogo del terribile scontro a fuoco. Sempre domenica 13 aprile, con partenza alle ore 8.30 dal centro di Modigliana, è stata organizzata una camminata per permettere a tutti di partecipare. Il ritrovo è previsto con un pò di anticipo, alle 8.20 presso il piazzale Enzo Ferrari a Modigliana con partenza alle 8.30. Successivamente, alle 10.30, si terrà la cerimonia alla presenza delle autorità, associazioni, di una delegazione del 6th Gurkha Rifles del Regno Unito e di una rappresentanza dell’Ambasciata dell’India a Roma. Sarà presente anche una guida escursionistica che accompagnerà i partecipanti lungo il tragitto. Dati tecnici del percorso: ci saranno circa 8,5 chilometri da percorrere, con un dislivello di 320 metri circa. L’evento è gratuito su prenotazione fino al raggiungimento dei posti disponibili: email turismo@comune.modigliana.fc.it Telefono: 0546-941019 dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 19. È possibile anche raggiungere il Cippo in autonomia seguendo il sentiero CAI 572.