Piccoli grandi ostacoli da affrontare ogni giorno. Corrimano che mancano, rampe assenti, marciapiedi troppo stretti per una carrozzina. Queste alcune delle segnalazioni che sono state registrate il 12 aprile scorso in centro storico a Faenza nell’ambito dell’iniziativa Mappature partecipate promossa dall’Unione della Romagna faentina. Insieme ai tecnici, i cittadini partecipanti hanno percorso gli spazi pubblici per individuare criticità e trovare soluzioni utili ad aumentare l’accessibilità dei luoghi. Tutti gli elementi raccolti saranno utili per la realizzazione del nuovo Peba comunale, il Piano di eliminazione delle barriere architettoniche.

Tra corrimani che mancano e restringimenti sul marciapiedi, una giornata per verificare le barriere architettoniche del centro storico

WhatsApp Image 2025 04 23 at 10.23.52

Il gruppo si è ritrovato alla Fontana monumentale e da lì – armato di metro, laser e livella – ha percorso la piazza, corso Matteotti, via Castellani, per poi ricongiungersi in piazza lungo corso Mazzini. Fondamentale, in queste iniziative, lo stare fianco a fianco con gli utenti più deboli, come persone in carrozzina o ipovedenti. Solo così è possibile confrontarsi con loro e cogliere aspetti che, altrimenti, passerebbero in secondo piano. «Una signora ipovedente – racconta Elena De Toni, coordinatrice del progetto – ci ha permesso di mettere in luce aspetti di cui altrimenti non ci saremmo accorti. Per esempio ci ha fatto notare degli scalini che non avevano contrasto cromatico, e quindi erano per lei difficili da vedere. Facendo la mappatura insieme vedi tanto di più rispetto a quanto faresti da solo. E serve a tutti per capire che l’accessibilità è fatta da tante piccole cose, non solo dall’installazione di rampe».

Ecco allora che, durante la mappatura, una bicicletta parcheggiata su un marciapiede, accanto al muro – all’apparenza innocua per tanti partecipanti – ha rappresentato invece una barriera fastidiosa per chi si trova a transitare su una carrozzina. «Non ci avevo mai fatto caso – commenta un faentino -, ma in effetti anche solo questo gesto può rappresentare una criticità per qualcun altro». Prima di addentrarsi in corso Matteotti, il gruppo ha notato come, da via XX Settembre, manchi il doppio corrimano per salire nel loggiato della piazza. Lungo corso Matteotti sono stati segnalati restringimenti e sconnessioni del marciapiede. Oppure la difficoltà di accesso al Movs in corso Matteotti e l’assenza di attraversamenti pedonali nella piazzetta Santa Lucia. Diverse auto parcheggiate sopra i marciapiedi hanno creato non pochi problemi di attraversamento alla comitiva.

Le testimonianze: “Tra le criticità più grandi, l’ingresso dell’ospedale in corso Mazzini”

WhatsApp Image 2025 04 23 at 10.23.52 1

«Penso che questa sia stata una bella occasione per fare sapere alle istituzioni i disagi che una persona con disabilità può riscontrare in centro – racconta un giovane partecipante con disabilità motoria -. Le criticità maggiori che riscontro? Soprattutto scalini senza corrimano. Uno dei luoghi più complessi è poi l’ospedale: all’ingresso di corso Mazzini si entra solo da scalini ed è una vera e propria barriera architettonica. Un altro luogo difficile da raggiungere è l’ufficio Tari del Comune. Sarebbe bello che a queste iniziative partecipassero più persone, per sensibilizzare più cittadini su questi temi».

«Questa mappatura è stata una bella esperienza – aggiunge una ragazza su una sedia a rotelle -. In centro una delle problematiche maggiori è il marciapiede sconnesso. Uscendo all’ambito comunale, purtroppo riscontro che molti negozi in centro presentano scalini e non sono facilmente accessibili, anche se i titolari sono sempre ponti ad aiutarti». «Il centro tutto sommato è gestibile per persone nella nostra situazione – aggiunge un altro signore, su una carrozzina – ma è fuori dal centro che trovo più difficoltà. Nonostante tutto, rispetto trent’anni fa, sul tema barriere architettoniche si è fatto molto e ho speranza per i prossimi anni che piano piano si migliori sempre».

Il nuovo Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche sarà approvato a febbraio 2026

WhatsApp Image 2025 04 23 at 10.23.51

Dopo questa fase di raccolta dati, si entrerà nella fase progettuale del Peba. Oltre all’elenco degli interventi tecnici, si ragionerà sulla loro stima economica e si indicherà una priorità di intervento. Una prima stesura del Peba dovrebbe essere a settembre 2025: da qui partirà una nuova fase di integrazioni e raccolta di osservazioni per arrivare poi alla vera approvazione a febbraio 2026. A questo punto il Piano inizierà ad agire, per una decina di anni. Perché l’accessibilità non è un favore, ma un diritto. E la mappatura partecipata lo ricorda a tutti: ogni barriera abbattuta è un passo avanti verso una città davvero per tutti.

Samuele Marchi