Un’iniziativa di sensibilizzazione e prevenzione sanitaria rivolta alla popolazione anziana: a Bagnacavallo, il Lions Club promuove un incontro per informare e offrire controlli gratuiti sul rischio ictale legato alla fibrillazione atriale
Ictus cerebrale: cause, numeri e prevenzione
L’ictus rappresenta, a livello globale, la seconda causa di morte e la terza di disabilità. In Europa, l’incidenza varia tra 95 e 290 nuovi casi ogni 100.000 abitanti all’anno, e ogni anno si registrano circa 650.000 decessi legati a questa patologia.
Nei paesi sviluppati, grazie al miglior controllo dei fattori di rischio, l’incidenza si è ridotta del 42% nelle ultime quattro decadi. L’ictus ischemico è la forma più frequente, rappresentando dal 65 al 90% dei casi, seguito dalle emorragie intraparenchimali (10-25%) e dalle emorragie subaracnoidee (0,5-5%).
In Italia, l’incidenza oscilla tra 144 e 293 casi ogni 100.000 abitanti all’anno. Nei giovani sotto i 45 anni, i dati indicano circa 7-10 casi su 100.000 all’anno.
Una delle principali cause dell’ictus ischemico cerebrale è la fibrillazione atriale, l’aritmia più diffusa nella popolazione generale, la cui prevalenza aumenta con l’età. Si tratta di un disturbo del ritmo cardiaco in cui i segnali elettrici anomali causano la contrazione irregolare degli atri, compromettendo l’efficienza del cuore e favorendo la formazione di coaguli. Se questi coaguli si spostano verso il cervello e ostruiscono un’arteria, possono causare un ictus cardioembolico.
Screening gratuito con il dottor Antonopoulos
Per promuovere una maggiore consapevolezza e favorire la diagnosi precoce della fibrillazione atriale, il Lions Club di Bagnacavallo, in collaborazione con il Lions Club Faenza Valli Faentine, organizza un incontro informativo e di prevenzione, aperto principalmente a persone sopra i 60 anni.
L’iniziativa si terrà venerdì 11 aprile presso l’Agriturismo Palazzo Bandini, in via Boncellino 170 a Bagnacavallo, a partire dalle 17.30. Durante l’incontro sarà possibile effettuare screening gratuiti, condotti da un team coordinato dal dottor Athanassios Antonopoulos, già dirigente medico cardiologo dell’ospedale di Faenza.