Si è svolta nei giorni scorsi l’assemblea elettiva di CNA Unione dei Comuni della Romagna Faentina: Cristina Griguolo, presidente di CNA Faenza e Mario Zauli, presidente di CNA Castel Bolognese, sono stati eletti rispettivamente presidente e vicepresidente.

In virtù di ciò i due imprenditori rappresenteranno l’area faentina in seno alla direzione territoriale di CNA Ravenna.

La direzione di CNA Unione dei Comuni della Romagna Faentina è inoltre composta da: Mara Spoglianti, Rita Martelli, Davide Finoia, Widmer Valmori, Matteo Leoni, Katia Ponzi, Canzio Camuffo, Mirko Marina, Elisa Suzzi, Antonella Solaroli, Fabbri Graziano, Claudia Bellini, Luca Naldoni, Omar Montanari, Mirco Malavolti, Rudi Pozzetto, Alessandro Rivola e Gianni Alberighi.

Durante l’assemblea, alla quale hanno partecipato tutti i presidenti e vicepresidente delle CNA comunali del territorio faentino insieme ai delegati eletti, è stato affrontato il tema comune della ricostruzione del territorio a seguito degli eventi alluvionali e franosi che hanno sconvolto il territorio faentino.

CNA si è confrontata con tutti i sindaci e lo spaccato che ne esce è quello di una situazione di grande precarietà e incertezza, nonostante il massimo sforzo che tutte le amministrazioni comunali stanno mettendo.

“Questo territorio sta affrontando una situazione particolarmente gravosa per quanto riguarda la ricostruzione, con difficoltà nel mettere a terra la progettualità relativa alla ricostruzione – dichiara Cristina Griguolo neoeletta presidente CNA Area Faentina – mentre sul versante prevenzione al momento segnaliamo positivamente il lavoro a protezione di Faenza sul Marzeno.

Rimangono però in sospeso tutti gli interventi di un piano speciale di cui non conosciamo gli sviluppi e l’implementazione complessiva, ma, cosa ancora più grave, gli eventi alluvionali e franosi successivi a maggio 2023 non sono stati considerati sotto l’egida della Struttura Commissariale e stanno mettendo in ginocchio finanziariamente i piccoli comuni del comprensorio. Chiediamo che tutte le istituzioni, a partire dal Governo, ma non solo,  si facciano carico del riconoscimento dei danni e che ci sia un deciso cambio di passo”.