Importante riconoscimento per il sindacalista ravennate Roberto Baroncelli. Infatti, il congresso della Cisl Romagna, svoltosi a Riccione, ha confermato all’unanimità alla guida del sindacato Francesco Marinelli, che sarà ancora affiancato da Baroncelli e da Elena Fiero.

Al congresso erano presenti, tra gli altri, il vescovo della Diocesi di Rimini Nicolò Anselmi, oltre ai rappresentanti delle tre province Enzo Lattuca, Jamil Sedegholvaad Luca Cortesi.

“Sono stati giorni di bellissima partecipazione – afferma Marinelli – con oltre 300 persone tra delegati invitati ed ospiti. E’ stato importante ascoltare voci da tutti i territori e dal mondo istituzionale che hanno voluto portare il loro contributo al nostro congresso. I temi principali sono stati legati alla partecipazione e i grandi cambiamenti che coinvolgono anche i nostri territori, la transizione ecologica, digitale e demografica che interessano anche il mondo del lavoro.

Crediamo ancora fortemente nel progetto Romagna – aggiunge Marinelli – E rivendichiamo con forza la scelta fatta 12 anni fa, di unire le tre province e creare un’unica Cisl, pur mantenendo sempre la presenza capillare su tutto il territorio con oltre 50 sedi”.

Cisl Romagna rappresenta oltre 86mila iscritti, in maggioranza lavoratori (63%) , pensionati (37%)  e donne (54%), con una crescita anche tra i lavoratori under 35 e quelli di origine straniera (23%).

“La Romagna ha delle potenzialità che vanno messe a sistema: Ravenna come hub energetico, anche a livello storico e naturalistico; Forlì Cesena con realtà industriali agroalimentari e meccaniche importanti  e la fine del cantiere continuo dell’E45, snodo importante a livello nazionale; Rimini con strutture ricettive e un modello turistico innovativo; un polo calzaturiero nel Rubicone e della ceramica a FaenzaTutte queste realtà se messe a sistema con una rete di servizi ed infrastrutture adeguate possono davvero portare ad un importante sviluppo territoriale”.


Non nascondiamo preoccupazione riguardo la grande instabilità politica che pone importanti interrogativi sul futuro anche della nostra economia. Quello che certamente faremo sarà assicurarci che nemmeno un posto di lavoro venga perso. Come Cisl crediamo sia importante far sì che aumentino gli stipendi, per far recuperare potere d’acquisto ai lavoratori, e ciò sarà possibile tramite i rinnovi contrattuali.

In Italia infatti, benchè sia aumentata l’occupazione, il Pil non è aumentato e questo proprio a causa dell’inflazione. Riteniamo anche decisivo – conclude Francesco Marinelli – per il miglioramento delle condizioni lavorative prevedere un nuovo protagonismo dei lavoratori all’interno delle aziende, che la Cisl ha proposto a livello nazionale attraverso una legge di iniziativa popolare e che ormai giunta all’ultimo miglio per l’approvazione definitiva in Parlamento”.