Un appuntamento che si ripete sempre, dal 1990

A 45 anni da quella terribile giornata

Nome per nome. 85, in totale. A 45 anni dalla strage del 2 agosto 1980legger i nomi, uno per uno, delle vittime dell’attentato della stazione di Bologna fa ancora effetto. 

È successo ieri su iniziativa dell’Ucsi Emilia-Romagna che, come ogni anno ha ricordato le vittime con l’omaggio alla lapide collocata nella sala d’aspetto della stazione centrale che fu benedetta il 18 aprile 1982 dall’allora pontefice Giovanni Paolo II.

Zanotti: “Non dimenticare significa rendere giustizia e memoria”

Un appuntamento fisso per l’Ucsi, con la memoria, dal 1990, il 18 aprile, data in cui, nel 1982, Giovanni Paolo II fece visita alla stazione di Bologna per ricordare le vittime. “Non dimenticare – spiega il presidente Ucsi Emilia-Romagna, Francesco Zanotti – significa rendere giustizia e memoria. Per noi è un dovere non vivere solo di quel che accade oggi, ma costruire un pensiero collettivo. Non è scontato, ma facciamo bene ogni anno a trovarci”.

Don Marco Baroncini: “Nel dolore del lutto, ricordare queste persone è un impegno per una vita rinnovata”

Ancor più significativo è stato trovarsi nel giorno del venerdì santo, come ha ricordato l’assistente spirituale dell’Ucsi, don Marco Baroncini: “Nel dolore del lutto, ricordare queste persone è un impegno per una vita rinnovata”.

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Il ricordo del ferroviere Silver Sirotti

Dopo un primo momento nella cappella della stazione, don Marco ha benedetto la stele che, sempre in stazione, ricorda il sacrificio del ferroviere Silver Sirotti. Poi tutti insieme, con consiglieri e iscritti dell’associazione ci si è spostati sul primo binario dove si è pregato davanti alla lapide benedetta da Giovani Paolo II e poi nella sala d’attesa della stazione.

Bologna mantiene viva la memoria

“Spero che Bologna mantenga viva questa memoria – spiega il parroco della stazione di Bologna, don Giuseppe Scotti -. Ogni anno il corteo del 2 agosto è importante. Mostra una città accogliente, di speranza, di pace”.

“Ogni anno parliamo a migliaia di studenti”, spiega Anna Pirazzini (Ass. vittime)

Grazie ai giornalisti che hanno questo interesse e volontà di ricordare la preghiera di Giovanni Paolo II da 43 anni – aggiunge Anna Pizzirani, vicepresidente dell’associazione Vittime della strage del 2 agosto -. La memoria è importante.

Qui ogni anno passano circa 4mila studenti da tutta l’Emilia Romagna, ai quali cerchiamo di parlare di quel che è successo. Cerchiamo di mantenere viva la memoria dei ragazzi. Alcuni pensavano fossero state le brigate rosse. Sono passati 45 anni, ma noi andiamo avanti per ottenere la verità e perché non succeda mai più. Un monito per le nuove generazioni”.