Un luogo deserto, una vecchia casa con grandi finestre è circondata dall’acqua. Rami d’alberi, alghe e pesci spuntano dalle profondità, nell’aria volano insetti e uccelli. Dentro ci sono due esseri: sono umani o di un altro pianeta? Sembrano uomo e donna, ma ruoli e generi slittano e si invertono.
«Due Soli: Il Dialogo Infinito» è un’opera che sfida la percezione della realtà e dell’identità, un viaggio tra i molteplici volti di una relazione in continua trasformazione. È una riflessione sull’esistenza e sulla memoria, un’opera sospesa tra sogno e realtà, capace di trascinare il pubblico in un vortice ipnotico di parole e immagini. Un’esperienza teatrale unica, dove la solitudine si fa presenza e il confine tra il vero e l’illusorio si dissolve in un eterno gioco di specchi.

Lo spettacolo andrà in scena in anteprima martedì 15 aprile al Teatro comunale di Russi, in via Cavour 10 (ore 20.45).
Tra litigi e alleanze, tra parole che si sovrappongono e un silenzio carico di presagi, i protagonisti si muovono in un limbo che è insieme palcoscenico e mondo sospeso. Il tempo si deforma, i ruoli si ribaltano, la verità si dissolve nel mistero.
Sono attori in prova o anime dimenticate da un autore che li ha esclusi dalla propria narrazione? Sono vivi o solo ombre proiettate su un fondale liquido e sfuggente? Mentre fuori risuonano e chi di guerra, rivoluzione o pura suggestione, i due si aggrappano alle parole, raccontano favole antiche, riesumano storie sommerse dall’acqua che lentamente consuma ogni cosa.
Siamo su un’isola, su un lembo di terra miracolosamente scampato alla distruzione, o dentro un teatro che trasforma la realtà in finzione? La risposta è nei loro dialoghi senza fine, nelle domande che si moltiplicano senza mai trovare una soluzione definitiva.