Lo sport come strumento di educazione alla legalità e antidoto alle pratiche scorrette: è stato questo il tema del convegno che si è svolto presso la Biblioteca comunale di Russi, nell’ambito della Settimana della Legalità promossa dalla Regione Emilia-Romagna.
Il valore dello sport nella promozione della legalità
Il convegno, organizzato dal Comune di Russi, ha messo in evidenza come lo sport possa essere una palestra di legalità, trasmettendo valori di correttezza, rispetto delle regole e inclusione. L’iniziativa si è inserita all’interno della Settimana della Legalità, promossa dalla Regione Emilia-Romagna, e ha visto la partecipazione di istituzioni, esperti e rappresentanti del mondo sportivo.
Ad aprire i lavori è stata la sindaca di Russi, Valentina Palli, che ha sottolineato l’importanza della Legge regionale n. 18 del 2016 (Testo unico per la promozione della legalità e per la valorizzazione della cittadinanza e dell’economia responsabili). «Questa legge – ha spiegato la sindaca – promuove l’educazione e la sensibilizzazione sulla legalità in tutto il territorio regionale. Grazie ai fondi stanziati dalla Regione, il Comune di Russi porta avanti da anni un programma di iniziative rivolte soprattutto ai giovani».

L’intervento delle istituzioni regionali
A rafforzare il messaggio sono stati anche gli interventi di Eleonora Proni, consigliera regionale, e di Gian Guido Nobili, responsabile dell’Area Politiche per la Sicurezza urbana e integrata, Cultura della Legalità e Polizia Locale della Regione Emilia-Romagna. Entrambi hanno ricordato l’importanza del Testo unico sulla Legalità, che raccoglie in modo organico misure di prevenzione e contrasto alla corruzione e alla criminalità organizzata, ponendo l’accento sul ruolo dello sport come strumento educativo e di inclusione sociale.
Sport e inclusione: l’esperienza di atleti e storici dello sport
A offrire una prospettiva storica sul legame tra sport e legalità è stato Sergio Giuntini, storico dello sport e presidente della Società Italiana di Storia dello Sport, che ha approfondito il contributo dello sport nella costruzione di una cultura della legalità e del rispetto delle regole.
Un’esperienza concreta è stata poi portata da Maria Iole Volpi, calciatrice e allenatrice, attualmente coordinatrice della Scuola Calcio Femminile AS Roma e responsabile della sede di Roma di Insuperabili, una scuola calcio dedicata a ragazzi con disabilità. Volpi ha condiviso la sua esperienza di atleta e formatrice, evidenziando come lo sport possa essere un veicolo di inclusione e di opportunità per tutti, indipendentemente dalle difficoltà personali o sociali.
A moderare il convegno è stato Carlo Balestri, dirigente sportivo ed esperto di politiche di inclusione nello sport, autore di numerose pubblicazioni sul rapporto tra sport e lotta al razzismo.