Sei grandi restauri, donazioni significative e un’attenzione crescente all’accessibilità e alla digitalizzazione: è il bilancio delle attività della Pinacoteca Comunale di Faenza nel biennio 2023-2024, presentato lunedì 31 marzo. Il museo di via Santa Maria dell’Angelo, recentemente rinnovato negli spazi e nella disposizione delle opere, si rinnova anche sul fronte digitale. Ha messo a punto un nuovo sito internet, è diventato più accessibile alle persone ipovedenti e sorde grazie ad audioguide scaricabili sul cellulare, e ha una nuova App. Non solo: tra le novità anche la digitalizzazione e schedatura degli album del disegnatore, orafo e architetto romano Giuseppe Valadier e del decoratore e scenografo faentino Romolo Liverani. Non da ultimo due importanti donazioni: il Chiaro di Luna di Sergio Vacchi di cui quest’anno ricorre il centenario, e fondi per l’adeguamento dei sistemi di climatizzazione e per la realizzazione di una nuova area didattica. Rinnovato infine per altri quattro anni l’incarico alla direttrice scientifica Roberta Bartoli.

Sei restauri per la tutela del patrimonio

La conservazione delle opere è stata al centro delle attività del biennio, con il completamento di sei importanti restauri, realizzati grazie al sostegno di enti pubblici e privati. I Frammenti della Pala Dosi di Dosso e Battista Dossi del Duomo di Faenza andata distrutta e la Deposizione di Cristo e Madonna col Bambino di Jacopone da Faenza. “La deposizione, in particolare – ha detto la direttrice scientifica della Pinacoteca Roberta Bartoli – è stata un’impresa epica, dal costo di oltre 30 mila euro. Un’opera preziosa, la prima che ha realizzato dopo il suo ritorno a Faenza a metà del ‘500. Il restauro è stato finanziato da Auguste de Castelbajac”. L’imponente pala, alta oltre tre metri, è esposta in Pinacoteca dal 22 gennaio scorso. La Madonna col bambino sempre di Jacopone da Faenza fungerà invece da prototipo per i passaporti digitali delle opere d’arte. Il suo restauro è stato reso possibile grazie alla donazione di un nome illustre: Federico D’Annunzio nipote del Vate. Poi ancora la Madonna col Bambino di Angelo Zoppo, che fu seguace di Andrea Mantegna e il Ritratto di fidanzato del pittore cinquecentesco Mirabello Cavalori. Questo ritratto ha riservato delle sorprese. “Si pensava inizialmente che raffigurasse un orefice – afferma Bartoli – ma poi ci siamo resi conto che quella che tiene in mano è una chiave che ha ovviamente un valore simbolico”. Dal dipinto ha preso il nome anche l’omonima sala. L’ultimo restauro ancora in corso d’opera riguarda l’Annunciazione di Biagio d’Antonio, che al momento si trova presso l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze.

Donazioni per il futuro della Pinacoteca

Parallelamente, la Pinacoteca ha beneficiato di nuove donazioni destinate ad arricchire le collezioni e a finanziare attività didattiche. Marilena Vacchi ha donato il dipinto “Chiaro di Luna” di Sergio Vacchi, mentre Auguste de Castelbajac ha offerto 260.000 euro per la realizzazione della sezione didattica, che prevede la ristrutturazione di tre locali al piano terra. I lavori si concluderanno entro l’estate in modo che già da settembre i bambini possano usufruirne.

“Un progetto innovativo, di cui la città aveva bisogno – ha detto il sindaco Massimo Isola -. Abbiamo ricostruito l’identità di questo spazio, lavorando su basi solide per garantirne valorizzazione e sviluppo. Il contributo di Roberta Bartoli è stato determinante, così come il dialogo con il mondo privato, che ha portato donatori e risorse mai visti prima. Il sostegno della Regione, il successo nei bandi ministeriali e la collaborazione con gli Uffizi ci hanno permesso di rilanciare la Pinacoteca in modo concreto, rendendola più accessibile e dinamica”. Faenza è infatti entrata a far parte degli Uffizi Diffusi, piano di diffusione dell’arte sul territorio, lanciato circa tre anni fa dal celebre museo fiorentino. Il Polittico con le storie di Santa Umiltà del pittore gotico Pietro Lorenzetti proveniente dalle Gallerie degli Uffizi e esposto a Faenza lo scorso anno, ha portato oltre seimila visitatori in città.

Accessibilità e inclusione: le guide digitali

L’attenzione verso un pubblico sempre più diversificato ha portato alla realizzazione di guide accessibili ai capolavori della Pinacoteca in italiano, inglese e spagnolo, pensate per ipovedenti, non vedenti e sordi. I contenuti, disponibili anche in LIS (Lingua dei Segni Italiana), sono fruibili tramite un’app innovativa che permette di personalizzare testi e video in base alle esigenze degli utenti.

Nuovi allestimenti e illuminazione per valorizzare le opere

Per migliorare la fruizione del pubblico, la Pinacoteca ha investito nel rinnovamento dell’illuminazione con l’installazione di sistemi LED a basso consumo nella sala delle Pale d’Altare e nelle altre sale del museo, grazie al contributo di Generali Arte. Bucci Industries e Max Mara hanno sostenuto invece la riallestimento e la nuova illuminazione della Collezione Bianchedi Bettoli-Vallunga, della Sala Manfredi e della Sala del Fidanzato.

Sicurezza e climatizzazione all’avanguardia

Per garantire una maggiore protezione alle opere, la Fondazione Enzo Hruby ha donato due telecamere ad alta definizione, integrate nel sistema di sicurezza del museo dal Comune di Faenza. Contestualmente, sono stati raccolti fondi per l’adeguamento dei sistemi di climatizzazione, un intervento essenziale per la conservazione delle opere.

Dal Ministero dell’Interno fondi per la valorizzazione

Grazie al bando “Dal Museo alla Città: la Pinacoteca di Faenza per il rilancio turistico del territorio”, finanziato dal Ministero dell’Interno, sono stati avviati diversi progetti tra cui Aperture straordinarie in occasione di eventi speciali, cicli di conferenze, visite guidate e campagne di comunicazione digitale.

Digitalizzazione e sito web

Oltre alla conservazione e all’accessibilità, il biennio ha visto un forte investimento nella digitalizzazione e nella promozione del patrimonio. Tra i risultati più significativi, la realizzazione di un nuovo sito web in italiano e inglese con schede aggiornate delle opere, sviluppato in collaborazione con l’Università di Bologna e con esperti italiani e stranieri. Inoltre, è stato portato avanti il lavoro di schedatura e digitalizzazione dell’Album Valadier e dei 61 album Liverani, finanziato dalla Regione Emilia-Romagna.

L’elenco dei donatori

Principe Giovanni Alliata di Montereale; Altomani e Sons; Associazione Antiquari d’Italia; Lella e Roberto Bartoli; Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze; Sabina Andreucci; Galleria Benappi, Torino; Berengo Studio – Murano; Katia Caradonna; Roberto Casamonti, Tornabuoni Arte; Auguste de Castelbajac; Cristian Contini e Fulvio Granocchia; Mario Cristiani; Federico D’Annunzio; Rita De Donato; Exclusive Connection; Enrico Frascione; Fabrizio Guidi Bruscoli; Fondazione Enzo Hruby; Assia Karaguiozova; Leo France Srl; Massimo Listri; Max Mara; Sascha Mehringer; Lucia Meoni e Antonio Pettena; Federica Olivares; Sir Nicholas Penny e Lady Mary Crettier; Fondazione Giovanni Pratesi; Fondazione Stefano Ricci Onlus; Alexandre Rudigier; MIMEC di Fabio Tomasetti; Siân Walters – Art History in Focus; Helidon Xixha.

Barbara Fichera