Due giornate di incontri e confronti tra cittadini, tecnici e ricercatori del Politecnico di Milano per progettare insieme la ricostruzione di Modigliana dopo gli eventi alluvionali del 2023. Tra le voci ascoltate anche quelle dei bambini, che hanno condiviso idee e speranze per il futuro della loro comunità.
Un percorso di ricostruzione partecipata
Nelle giornate di lunedì 17 e martedì 18 marzo, la sala Bernabei di Modigliana ha ospitato i tavoli di confronto promossi dal Politecnico di Milano, nell’ambito della convenzione sottoscritta con il Comune per la ricostruzione post-alluvione.
L’iniziativa si inserisce nella missione Re-Float-ER (Resilient reconstruction of FLOoded Apennines territories of Emilia Romagna), condotta dal Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito (DABC).

Il gruppo di ricercatori, che include anche l’architetta Alessandra Zanelli, originaria di Modigliana, ha raccolto le istanze della cittadinanza, ascoltando proposte e necessità emerse dopo i drammatici eventi del 2023. L’obiettivo è accompagnare la comunità nel percorso di ricostruzione, individuando soluzioni efficaci per la resilienza del territorio.
Il contributo dei cittadini e dei più piccoli
I lavori sono stati suddivisi in momenti distinti. La giornata di lunedì è stata dedicata all’ascolto e al confronto diretto con la cittadinanza, in particolare sulle tematiche della ricostruzione, della prevenzione dei danni e della creazione di spazi collettivi per rafforzare il senso di comunità.
Un momento particolarmente significativo ha coinvolto i bambini, che hanno espresso il loro punto di vista sulle necessità del territorio. «I bambini – ha spiegato Alessandra Zanelli – sono apparsi molto consapevoli della vulnerabilità del loro territorio e dei rischi che si corrono. Hanno suggerito la creazione di uno spazio di ritrovo all’aperto, paratie temporanee per l’acqua alta e più giochi per loro. Vorrebbero ballare in piazza Matteotti, ma la presenza delle auto lo rende difficile».


Anche gli adulti hanno avanzato proposte diverse: alcuni vorrebbero uno spazio collettivo in piazza Pretorio, altri in prossimità del supermercato Conad. «Il nostro compito – ha aggiunto Zanelli – è aiutarli a trovare una soluzione condivisa».
Durante l’incontro è stato presentato un aggiornamento sui lavori condotti nel 2024 dal Politecnico di Milano, seguito da una sessione di confronto con quaranta partecipanti, suddivisi in quattro stazioni di ascolto.
Sopralluoghi e progetti per la ricostruzione
Le giornate di lavoro hanno incluso anche momenti tecnici, con sopralluoghi ai cantieri in corso. Il gruppo del Politecnico di Milano, insieme ai tecnici comunali, ha visitato i lavori in corso alla Riva della Pappona, al ponte di Ca’ Stronchino e ad altre infrastrutture critiche, come il Ponte della Signora e il tratto del lungofiume in paese.
Martedì si è svolto un confronto con l’Ufficio Tecnico comunale, seguito da un sopralluogo nella zona del ponte della Tribuna, dove è previsto un intervento di ripristino del tratto fluviale per la rimozione di detriti e legname depositato dall’alluvione.
Un’attenzione particolare è stata dedicata anche alla rigenerazione urbana del centro di Modigliana. Tra gli edifici oggetto di interesse per futuri interventi di recupero vi sono la Roccaccia, gli immobili della ex Filanda, l’ex cinema accanto al Municipio e il Casone, edificio pericolante che potrebbe essere coinvolto in un progetto di riqualificazione.

Un futuro più consapevole e resiliente
«Occorre consapevolezza – ha sottolineato Zanelli – che i cambiamenti climatici impongono nuove strategie di adattività e una maggiore preparazione ai rischi. Dopo gli eventi che hanno colpito Modigliana, è evidente che servono soluzioni più resilienti per affrontare il futuro».