Le recenti precipitazioni stanno mettendo sotto pressione il territorio dell’Emilia-Romagna, con accumuli di pioggia significativi e un terreno ormai saturo.
Il meteorologo Pierluigi Randi fa il punto della situazione e, dalla sua pagina Facebook, regala spunti di riflessione oltre che preziosi consigli, che vi riportiamo qui di seguito.
“Diffidare delle attuali schiarite”
“Ora c’è una relativa pausa, anche se, specie sul crinale, pioverà ancora ad intermittenza – sottolinea il tecnico meteorologo presidente dell’Ampro, l’associazione meteo professionisti – poi è possibile che un secondo passaggio più organizzato ed esteso si abbia tra il pomeriggio (forse tardo pomeriggio) e sera/prime ore della notte. Quindi diffidare delle attuali schiarite che ci sono in alcune zone, poiché molto probabilmente saranno temporanee”.
Piogge abbondanti e fiumi in sofferenza
Nelle zone entro il cerchio (vedi foto sopra) ci sono i punti di rilevazione dove si sono registrati i quantitativi di pioggia maggiori (dalla mezzanotte) localmente fino a 60-70 mm sulle aree dell’alto Appennino; da qui deriva “lo stato di ‘sofferenza’ di Santerno, Senio e Lamone, valori che di per sé non sono straordinari – evidenzia Randi – se non fosse che: il terreno è saturo quindi non assorbe nulla; i tempi di corrivazione si sono abbreviati, e il nostro Appennino è ancora ‘friabile come un wafer’. Domani alcune aree della regione saranno in allerta rossa (PC); altre arancione. Quindi antenne dritte”.
Stato di allerta e impatto sul territorio
“C’è un prima maggio 2023 e un dopo maggio 2023; da allora nulla sarà più come prima (corsi d’acqua più vulnerabili; Appennino letteralmente “frantumato”) per un bel po’ di anni. Un evento di pioggia che prima del 2023 si poteva gestire quasi in carrozza, oggi presenta delle rogne, al netto del fatto che oggi ci troviamo a che fare con masse d’aria che sono un po’ diverse rispetto al passato (ne abbiamo già parlato più volte). Dunque, ad essere spesso sotto allerta, vuoi per il pregresso, vuoi per le pentole a pressione che ci troviamo, e che ci troveremo intorno, ci dovremo fare il callo“.
Il ruolo dell’allerta meteo: prevenzione e sicurezza
“L’allerta non è un’imposizione illiberale e nemmeno un passatempo per rompere le scatole – continua Randi – ma è uno strumento di protezione collettiva e serve per evitare di assumere comportamenti sbagliati, ma non solo. Allerta significa che le caratteristiche della perturbazione in arrivo sono tali per cui si possono presentare criticità, magari a volte localizzate, ma pur sempre meritevoli della massima attenzione.
L’emissione di un’allerta qualsiasi serve in particolare sul fronte organizzativo per la Protezione civile allo scopo di gestire uomini e mezzi sul campo in base a schemi collaudati e standardizzati, qualora se ne presenti la necessità. La gestione degli uomini sul campo ha lo scopo di mettere sott’occhio i punti sensibili del territorio (fiumi, torrenti, territori allagati di recente, strade vicine a corsi d’acqua, aree soggette a frane, ecc. ecc.). Per questo, e per far sì che il personale possa intervenire il prima possibile in caso di emergenza creata da piogge, servono strade le più libere possibile; altrimenti, in caso di code provocate da qualsiasi occorrenza si tarda e l’eventuale rischio diventa pericolo o danno più o meno grave.
Non serve inveire ai quattro venti, ma solo prestare attenzione e osservare scrupolosamente il da farsi (pubblicato sul portale della Protezione civile). Se andrà tutto liscio meglio così; viceversa eravamo preparati. Indubbiamente, le dinamiche previste sono diverse, e un po’ meno insidiose, rispetto a quelle del 2023 e del 2024, ma ugualmente meritevoli di elevata attenzione“.
Da qui, in conclusione, l’invito a rimanere “sempre aggiornati sul portale della Protezione civile regionale”.