L’incontro tra gli enti competenti per affrontare il problema del proliferare dei conigli sull’argine del Senio è stato posticipato al 31 marzo. A darne notizia è il sindaco di Cotignola, Federico Settembrini, che ha assicurato: «Sarà mia cura aggiornare cittadine e cittadini sull’esito attraverso i canali ufficiali».

Il primo cittadino ha poi voluto chiarire alcune voci circolate sui social, smentendo categoricamente l’ipotesi secondo cui i conigli sarebbero stati deliberatamente introdotti dal Comune: «A suo tempo, mi fecero notare alcune teorie che circolano sui social, dove qualcuno ha persino dichiarato che i conigli sarebbero stati “portati dal Comune”. A questa persona è stato verbalmente chiesto di fornire prove e consegnarle al sottoscritto. Ovviamente, nulla è arrivato sulla mia scrivania».

Una proliferazione che preoccupa

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Le tane scavate dai conigli (Foto Amici del Senio)

Il fenomeno della proliferazione dei conigli nella zona di San Severo, a Cotignola, è emerso già da un paio di anni, ma ha destato particolare preoccupazione dopo le alluvioni del maggio e settembre 2023 e le successive allerte. Gli animali hanno scavato numerose tane lungo l’argine, rendendolo instabile in un’area già segnata dalle recenti emergenze idrogeologiche.

L’amministrazione comunale ha quindi sollecitato un intervento, ma la questione della competenza è ancora da chiarire. Per definizione, i conigli sono animali domestici, ma il loro stato brado e la riproduzione incontrollata li rendono assimilabili a specie selvatiche, con tutte le difficoltà burocratiche che ne derivano.

A inizio anno, l’Agenzia Regionale per la Sicurezza Territoriale e la Protezione Civile ha condotto uno studio che ha evidenziato come la presenza massiccia di conigli possa causare danni agli argini e alle coltivazioni. Tuttavia, una soluzione concreta non è ancora stata adottata.

I danni alle colture

Coldiretti Ravenna aveva già denunciato il problema due anni fa in particolare su via Gaetana e sulla vicina frazione di San Severo. I conigli, probabilmente abbandonati in zona, si sono riprodotti in grande numero passando rapidamente a oltre 500 esemplari e distruggendo le coltivazioni.

(Foto Amici del Senio)