Il 21 febbraio la comunità diocesana di Faenza-Modigliana si è riunita nella Cattedrale per celebrare la festa di San Pier Damiani, patrono della diocesi. In questo Anno Giubilare, la ricorrenza ha assunto un significato particolare, come sottolineato dal vescovo, monsignor Mario Toso, nella sua omelia. Monsignor Toso ha esordito ricordando l’importanza dei santi come guide spirituali: «I santi, come ho scritto nel vademecum per il Giubileo “Pellegrini di speranza”, “sono come astri che brillano, punti di riferimento importanti per la spiritualità e per l’impegno pastorale» (Pellegrini di speranza, Edizioni delle Grazie, Faenza 2024, p.4)» . Tra questi, san Pier Damiani emerge come un esempio luminoso di dedizione e servizio alla Chiesa. “San Pier Damiani – ha aggiunto – è un grande testimone di santità, un punto di riferimento imprescindibile per la nostra Diocesi, un esempio di slancio missionario, di fedeltà alla Chiesa, di profondità spirituale”.
Nato a Ravenna nel 1007, Pier Damiani divenne monaco camaldolese e fu un riformatore instancabile, impegnato nella lotta contro la simonia e nella promozione della disciplina ecclesiastica. La sua vita e le sue opere rappresentano un modello di fedeltà e zelo apostolico. Il vescovo ha evidenziato come il santo sia stato un «grande annunciatore del Vangelo», che non ha esitato a manifestare «nei suoi scritti, nel suo servizio alla Chiesa e al papa, la radicalità a cui – come discepoli del Signore – siamo chiamati».
L’omelia ha poi richiamato l’attenzione sull’urgenza dell’evangelizzazione nel contesto attuale. Monsignor Toso ha citato l’apostolo Paolo: «Siamo chiamati, infatti, ad annunciare la Parola, insistendo al momento opportuno e non opportuno, ammonendo e rimproverando quando necessario, esortando con ogni magnanimità e insegnamento» . Questo invito risuona come un appello a tutti i fedeli affinché si facciano portatori del messaggio cristiano con coraggio e determinazione. Riflettendo sulle parole di papa Francesco nell’esortazione apostolica “Evangelii Gaudium”, il vescovo ha ribadito che la conoscenza di Cristo trasforma radicalmente l’esistenza: «Non è la stessa cosa aver conosciuto Gesù o non conoscerlo, non è la stessa cosa camminare con Lui o camminare a tentoni». Questa consapevolezza deve spingere ogni cristiano a vivere una fede autentica e a testimoniare con gioia la propria appartenenza al Signore.

Monsignor Toso ha poi esortato la comunità diocesana a seguire l’esempio di San Pier Damiani nella ricerca della santità e nella dedizione al prossimo. Ha sottolineato l’importanza di una vita coerente con il Vangelo, capace di illuminare il cammino degli altri e di contribuire alla costruzione di una società più giusta e fraterna. «Il mistero è nascosto nel ministero» scrive San Pier Damiani. “La Liturgia è un’azione esteriore – ha ricordato il presule – che, mentre coinvolge i nostri sensi, il nostro servizio, il canto, i fiori, le vesti, nello stesso tempo nasconde e rende presente la Pasqua di Cristo, l’irruzione del Risorto nel nostro tempo e spazio, nella nostra vita, sulla nostra strada. Ringrazio quanti con generosità si sono spesi per formarci alla Liturgia tramite gli incontri e i laboratori proposti dal Settore Liturgia. Ringrazio soprattutto perché curando la celebrazione di questa Santa Messa state testimoniando come la nostra spiritualità se non è incarnata, se non è sacramentale, non è un’autentica spiritualità cristiana. Auspico che sempre più nelle nostre comunità, anche in risposta alle sollecitazioni del cammino sinodale, si percepisca la necessità di formarci alla Liturgia, magari costituendo piccoli gruppi liturgici, in aiuto ai parroci, che potranno avere il loro riferimento nel Settore diocesano Liturgia”.
In conclusione, il vescovo ha invitato tutti a rinnovare il proprio impegno missionario, ispirandosi alla figura del santo patrono: «Solo con questa fede San Pier Damiani è potuto diventare un infaticabile predicatore, un vero maestro nella fede» . Un richiamo potente a vivere la propria vocazione con entusiasmo e a essere testimoni credibili dell’amore di Dio nel mondo. La celebrazione si è conclusa con un momento di preghiera davanti alla reliquia di San Pier Damiani, custodita nella cattedrale, rinnovando così il legame profondo tra il santo e la comunità diocesana che lo venera come guida e protettore.