Emozioni forti e momenti di crescita per i piccoli calciatori del Faventia Calcio, che il 1° e 2 febbraio hanno vissuto un’esperienza unica nei luoghi simbolo del progetto Atalanta. Tra partita allo stadio, amichevoli con le giovanili nerazzurre e incontri con i campioni, il club faentino ha potuto toccare con mano la professionalità di una delle realtà più affermate del calcio italiano

Un weekend speciale tra stadio e centro sportivo

Stadio, centro sportivo, hotel e ristorante convenzionati.

Sabato 1 e domenica 2 febbraio le annate 2012 e 2014 del Faventia Calcio hanno avuto l’onore di trascorrere una due-giorni negli ambienti che stanno ospitando i successi del progetto Atalanta.

Coinvolti circa 40 bambini e una sessantina di persone tra staff, dirigenti e genitori. Un’iniziativa realizzabile grazie al coinvolgimento del club faentino nel programma DEAcademy, con il quale i bergamaschi hanno selezionato 31 società in numerose regioni italiane.

La sera del 1° febbraio, anzitutto, la possibilità di assistere al Gewiss Stadium al match tra i nerazzurri e il Torino. «Per i ragazzi è stata un’emozione molto forte – racconta il dirigente biancoblù Federico Flamini -. Per alcuni era addirittura la prima volta allo stadio; eravamo non distanti dal campo e hanno potuto ammirare da vicino i giocatori». Poi cena e pernottamento all’Hotel Palace di Zingonia.

Amichevoli e incontri con i giocatori dell’Atalanta

Il giorno seguente si sono svolte due partite con le giovanili dell’Atalanta.

«Incredibile l’emozione dei bambini appena entrati nel centro sportivo», continua Flamini.

«I 2014 hanno giocato per primi e, nell’attesa che si svolgesse anche l’amichevole dei 2012, siamo andati ad accogliere l’arrivo della Prima squadra dell’Atalanta. Gasperini, Bellanova, Pasalic, Ruggeri, Rui Patricio: uscendo dal centro sportivo si sono fermati e hanno scattato le foto con i ragazzi, che hanno potuto incontrare dal vivo i propri beniamini».

Crescita e confronto con una realtà professionistica

Il valore di questa due giorni è tutto «nell’occasione di calarsi in una realtà diversa dalla nostra – conclude Flamini -. Abbiamo visto cosa significano professionalità e accoglienza; imparato molto della loro metodologia e del loro approccio con i giocatori. Un’esperienza entusiasmante e fondamentale per una società ambiziosa come il Faventia».